Per gli alberi bruciati dopo il temporale.
Per le acque fangose del delta.
Per quello che c’è di persistente nel giorno.
Per l’alba delle preghiere.
Per quello che hanno certe foglie
nelle vene colore dell’acqua
profonda all’ombra.
Per il ricordo di questa breve felicità
già dimenticata
e che fu alimento di tanti anni senza nome.
Per la tua voce roca di madreperla.
Per le tue notti attraversate dalla vita
in un galoppo di sangue e di sogno.
Per quello che sei adesso per me.
Per quello che sarai nel disordine della morte.
Per questo ti tengo al mio fianco
come l’ombra di una illusoria speranza.