Soncino (Cremona), la Snam distrugge tombe medievali

Creato il 03 ottobre 2013 da Cremonademocratica @paolozignani

 

(dal sito di Telecolor, di cui consiglio il telegiornale delle 19.30, anche su www.telecolor.net,articolo al link http://www.telecolor.net/?cat=1)

 Ma come hanno potuto? La Snam, nel corso dei lavori preparatori alla posa del grande metanodotto che collegherà Tarcisio e Mortara, ha distrutto nella campagna di Soncino, in località Isengo, tombe medievali e un pozzo antico romano. Una trivella è passata per i campi allo scopo di sminare il terreno e scovare ordigni bellici e disinnescarli, come a volte succede. Un appassionato di storia locale ha scoperto il disastro e subito la notizia è circolata per Soncino, dove la lista d’opposizione “Apertamente” ha emesso un comunicato, completo di foto.“Bastava – ci dichiara lo scopritore del danno – che la trivella puntasse un metro più in là, lasciando stare le tombe. Che differenza avrebbe fatto per la Snam?”La zona è d’interesse storico, anzi preistorico. Quando ancora Mantova sorgeva su un’isola, la zona di Isengo era abbastanza lontana dagli spostamenti del letto del fiume Oglio che vi sorgevano case romane. In un’altra, poco distante dalle tombe, la Snam sempre per sminare, ha tolto 30 cm di profondità da un piccolo campo, facendo emergere un pozzo arcaico di cui non si conosceva l’esistenza. Quei 30 cm di sassi, urtati, sono caduti poco avanti, come si vede nelle immagini. Il pozzo ora è visibile: probabilmente conteneva cereali, e accanto sorgeva una casa. Non lontano si estendeva la zona acquitrinosa dell’Oglio, con budri, laghetti, ma la zona era abitata. Nemmeno è un caso che sia vicina la zona arcaica di Pianalto della Melotta, alla quale l’amministrazione provinciale, con raffinetezza burocratica e senza trivelle, vuole togliere i vincoli per rendere possibile una nuova cava d’argilla.Addio ai resti romani. Addio alle antiche tombe. Il cantiere dov’è stato trovato il pozzo, poi, è a 25 metri dal cimitero di Isengo. Una normativa, afferma l’appassionato di storia che ci ha guidati, sostiene che i metanodotti non devono passare a 150 metri dai luoghi frequentati. Un cimitero non è considerato tale, anche se i parenti visitano le tombe dei loro cari.La Sovrintendenza ai Beni archeologici sapeva del rischio. Bisogna addebitare tutto a un errore? Alla fretta?Intanto il metanodotto avanza. Lungo la strada Soncino-Orzinuovi sono visibili tubi di dimensione straordinarie. Vediamo svilupparsi così il progetto dell’Italia Hub internazionale del gas. Sorgerà, secondo i piani contestati dai No Gasaran di Sergnano, una centrale nel paese cremasco. Metano da comprare e vendere per affari privati. E addio a pezzi di storia che Apertamente e tanti altri non vogliono dimenticare.

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