La situazione non è altrettanto rosea per il centrodestra: scende FI attestandosi al 15% – con lo 0.5% in meno, rispetto agli ultimi sondaggi, soprattutto per le continue lotte di potere, nella speranza di primarie, e per la mancanza di un vero “successore” di Silvio Berlusconi – mentre restano stabili Lega al 6.5%, Fdi-An al 4, Ncd-Udc al 4%.
Il M5S, approfittando dell’effetto trainante dovuto alla maggiore esposizione mediatica per la “nuova” – e soprattutto “ancora da constatare nella pratica” – apertura nei confronti del Pd per le riforme, recupera un mezzo punto percentuale raggiungendo il 21,5%.
Nota metodologica: Il sondaggio è stato eseguito con metodologia C.A.T.I. – Computer Aided Telephone Interviews – su un campione di soli 500 casi rappresentativo della popolazione italiana, segmentato per sesso, età – ovviamente tutti soggetti maggiorenni – grandi ripartizioni geografiche e ampiezza centri proporzionalmente all’universo della popolazione italiana.