di Ciuenlai
L’arroccamento nel fortino del potere comincia a produrre effetti nefasti per i maggiori partiti tra l’opinione pubblica Umbra. Lo dimostra Il nuovo aggiornamento del sondaggio periodico della GPG che di seguito riportiamo con le differenze con le rilevazioni di luglio e dicembre 2011. Aggiornamento che è stato effettuato pochi giorni prima del ciclone “Goracci” e che quindi non contiene le ripercussioni di questo evento. (legenda – la rilevazione è stata fatta a fine gennaio 2012 – le differenze in più o in meno sono , la prima, con il dicembre 2011 e la seconda con il luglio 2011):
Centrosinistra – PD 33% (- 2%, -4%), SEL 7% (+1%, +0,5%), FDS 5,5% ( =, + 1%), IDV 4,0% (-0,5%, =), Altri di CSX (Socialisti, radicali e verdi) 3% (=, +0,5%);
Centrodestra – PDL 21% (+0,5%, – 6,5%), Lega Nord 3% (-0,5%, +0,5%), Altri di CDX 3,5% (+ 0,5%, +1,5%);
Terzo Polo – UDC 5% (- 0,5%, +0,5%), FLI 4,5% (+1%, +1%), API 1,% (=, =);
Movimento 5 Stelle 9,0% (+2,5%, +5,5%).
Questi numeri aggiunti all’alta percentuale di astensionismo che è attorno al 40% ,segnalano una disaffezione verso il comportamento e le scelte della classe dirigente umbra, soprattutto di quella dei grandi partiti. Il Pd, stando a questi numeri, non riesce nemmeno a recuperare il dato dei DS, perde verso sinistra ed in particolare su SEL e sulla FDS. Ma soprattutto l’elettorato democratico e direi anche quello populista, si sposta in massa nell’area di quella che viene chiamata “l’antipolitica” e che io definisco invece “l’altrapolitica”. Grillo viene segnalato nelle 4 regioni rosse, dallo stesso sondaggio, come un fenomeno che supera ormai le due cifre. C’è una grande voglia di “civico” e cioè di proposte che vadano fuori dagli schemi originari, considerati ormai, da una grande fetta degli elettori, non più in grado di riformare e di riformarsi. L’idea è che l’alternativa sta solo fuori del “palazzo”. Sembra proprio che Il vento del cambiamento delle primarie e delle recenti amministrative, comincia a soffiare anche in Umbria.
Del resto spettacoli come quelli dati ieri in Consiglio Regionale non possono che rafforzare queste tendenze. La scusa del Dap e del bilancio che incombe non tiene. L’Ufficio di Presidenza si poteva rinnovare in toto, aprendo una nuova stagione politica per l’Umbria. Così, sembra quasi che si stia stancamente attendendo quell’ufficiale giudiziario che, mettendo i sigilli, certificherà la realtà dei fatti e cioè il fallimento politico della seconda repubblica in generale e di questa legislatura in particolare.