...Secondo questo studioso, quando l'uomo scrive è "prigioniero della memoria". Nella nostra mente c'è, volenti o nolenti, tutto quello che abbiamo letto, tutte le nozioni e le vicende narrative che abbiamo acquisito, e quando ci si mette al lavoro con carta e penna ci sono due possibili sbocchi: o si "ripete" la scrittura e le tematiche di qualche autore che ci ha particolarmente affascinato (plagio, ovviamente inconscio) o si ritiene di poter fare di meglio, e allora si cerca una scrittura alternativa (sfida) che però è alternativa proprio perchè rapportata a un modello esistente. Quindi, sia l'imitatore che lo sfidante producono le proprie opere in rapporto al modello che è rimasto impresso nella loro memoria. Ecco perchè ne sono entrambi "prigionieri"...Al post di Ariano ho risposto affermando (n.d.r. innocentemente) che credo di sfuggire ai due meccanismi (Plagio e Sfida) grazie al fatto che i miei "modelli" sono piuttosto variegati e che, piuttosto, tendo a prendere da tutti e rimescolare alla mia maniera così da ottenere una sorta di frullato multivitaminico.
Il problema è che questa mia affermazione parte da me medesimo e... ripensandoci, il dubbio sorge spontaneo: Possibile che la mia sia una convinzione del tutto artefatta e che, in realtà, io scriva esattamente seguendo uno dei due meccanismi sopracitati?
E qui entrate in causa voi, miei carissimi lettori. Probabilmente avete letto alcuni dei miei ebook, o dei miei racconti brevi... per cui ditemi:
- Faccio veramente un frullato multivitaminico o, plagio alcuni dei miei autori preferiti?
- Si riconoscono?
- Quali autori avete ritrovato nei miei racconti?
About Me / Sito / Blog Personale / Facebook / Anobii / Twitter / Foto / Video / Lulu