Uscire dalla crisi? Bello e possibile, purchè ognuno faccia la propria parte. Gli italiani devono cambiare mentalità: le tasse sono un dovere, se tutti le pagano si alleggerisce la pressione fiscale sui “soliti fessi”; evadere è un reato come corrompere, rubare, uccidere e delinquere in generale; chi decide di scendere in politica deve farlo per il raggiungimento del bene comune e non per curare i propri interessi; no alla guerra tra poveri che porta solo allo sfascio sociale. Per contro anche il governo deve fare la sua parte: ridurre la pressione fiscale e mettere più soldi nelle buste paga di lavoratori e pensionati. Solo così l’Italia riparte! Questo è il pensiero della stragrande maggioranza di coloro che hanno risposto al sondaggio lanciato da freeskipper - “Come pensi si possa uscire dalla crisi?” - e che ha consegnato un risultato dal quale si evince che gli italiani sono molto più maturi, seri, preparati e responsabili della loro classe dirigente. La stragrande maggioranza degli intervistati, infatti, non pensa che siano sufficienti “altre norme” oppure “altre elezioni” per uscire dalla crisi, come non pensa neppure che “l’uscita dall’euro” e il “licenziamento degli impiegati pubblici” serva a far ripartire l’Italia! Il Paese si rialza solo se “cambia mentalità”, ovvero se si approccia diversamente da quanto avviene oggi ai problemi endemici che hanno arrecato metastasi devastanti all’intero tessuto connettivo italiano: evasione, corruzione, disoccupazione, clientelismo, nepotismo, affarismo, concentrazione della ricchezza nelle mani di pochi, e soprattutto moralità ed etica pubblica. Questi i dati del sondaggio a risposta multipla: il 60% degli intervistati pensa che si può uscire dalla crisi “con un cambio di mentalità”;
il 55% “riducendo gli stipendi d’oro”;
il 60% “abrogando la Legge Fornero”;
il 90% “dando più soldi alle famiglie”;
il 95% “riducendo la pressione fiscale”;
il 10% “con le riforme”;
il 12% “con nuove elezioni”;
il 15% “con l’uscita dall’euro”;
il 4% “licenziando gli statali”.
Ma su un punto sono d’accordo tutti gli intervistati (il 100%!!!): basta alle politiche lacrime e sangue, perchè di “fare altri sacrifici” non se ne parla proprio!