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sonetto 43

Creato il 23 settembre 2010 da Saraconlacca

Non credevo che ai sogni fosse dedicata tanta letteratura. Pessoa, Coelho, Bambarèn, Shakespeare e la lista è ancora tanto tanto lunga… Intanto copio e incollo il sonetto 43 che oltre a essere dedicato al sogno ha il più nobile dei temi, l’amore… ah che sospiri! Buona lettura e buona giornata.

Quanto più chiudo gli occhi, allora meglio vedono,
perché per tutto il giorno guardano cose indegne di nota;
ma quando dormo, essi nei sogni vedono te,
e, oscuramente luminosi, sono luminosamente diretti nell’oscuro.

Allora tu, la cui ombra le ombre illumina,
quale spettacolo felice formerebbe la forma della tua ombra
al chiaro giorno con la tua assai più chiara luce,
quando ad occhi senza vista la tua ombra così splende!

Quanto, dico, benedetti sarebbero i miei occhi,
guardando a te nel giorno vivente,
quando nella morta notte la tua bella ombra imperfetta,
attraverso il greve sonno, su ciechi occhi posa!

Tutti i giorni sono notti a vedersi, finché non vedo te,
e le notti giorni luminosi, quando i sogni si mostrano a me.

William Shakespeare, Sonetto 43


Tagged: shakespeare

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