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Sonetto di Juan Boscán "O miei duri pensier, datemi pace"

Da Rebiolca
Proseguiamo la pubblicazione dele poesie di Juan Boscán con un sonetto tratto sempre da:
Scelta di Poesie Castigliane del secolo XVI tradotte in lingua toscana dal conte Giambattista Conti ed opere originali del medesimo pubblicato a Padova nella tipografia del Seminario MDCCCXIX
SONETTO IV
O miei duri pensier, datemi pace
Di Juan Boscán (1493 - 1542) (Nel libro, indicato come Giovanni Boscano)
Traduzione di Giambattista Conti
O miei duri pensier, datemi pace;
      Nulla vergogna omai, null'onta è nova:
      S'io sostenni finor ciò che più spiace,
      Novi tormenti immaginar che giova?
Stupida in me natura, e immobil giace,
      L'alma contro il dolor più non fa prova
      Di sua natia virtù, ma soffre e tace ;
      Quest'un consiglio a tanto mal ritrova .
Amor, Fortuna e Morte al giorno estremo
      Mi van spignendo, ne mi fermo, arretro ;
      E ben conosco, che il mio fine è presso.
Ma se talora il duol s'allenta, e in dietro
      Mi volgo il passo a rimirar, io tremo
      Veggendol pur de' miei vestigi impresso.
Il libro da cui è tratto questo sonetto è consultabile su Google Books

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