Caldo, ancora più caldo… e umido, ancora più umido… e caos, se possibile, ancora più caotico. Un party ininterrotto per 3 giorni consecutivi, con le strade impraticabili e gente ovunque, armata con pistole ad acqua e un sorriso inebetito sulla faccia. Ecco, questo è il lato oscuro del Songkran, perlomeno a Bangkok.
Di sicuro è vero quello che tutti dicono del Capodanno Tailandese ovvero che si tratta di un’esperienza unica, indescrivibile, da fare almeno una volta nella vita.
Ecco, una volta nella vita per me è stata più che sufficiente. Abitando proprio in uno dei quartieri dove si concentrano quelli che a Bangkok cercano il massimo del divertimento è impossibile sfuggire agli assalti. E così scappo. L’anno scorso ero a Phetchabun, ricordate? Questa volta volerò a… va be’ ve lo dirò più avanti…
La cosa che invece mi interessa raccontarvi oggi è la notizia apparsa ieri sul Bangkok Post (Safe zones, booze ban for Songkran)! Posso ridere? In sintesi le aree di Khao San, Rama Nine e Silom road a Bangkok nonché diverse zone di Pattaya e Phuket sono state dichiarate zone asciutte durante il Festival dell’Acqua. Verranno istituiti ben 12 mila punti di controllo (più del doppio di quelli dell’anno scorso) in tutta la Thailandia durante le celebrazioni del Songkran per assicurare che le aree alcohol-free vengano rispettate e si limitino gli incidenti conseguenti all’abuso di assunzione di alcool! Perché per zone asciutte s’intendono senza alcool non senza giochi d’acqua, interi quartieri in cui la vendita e l’assunzione di alcool sarà severamente proibita. Ci credete voi? A me pare un’utopia o, forse, un modo per far girare ingenti somme di denaro, prima con le bustarelle che i commercianti dovranno allungare per far chiudere un occhio (diciamo pure tutti e due) a chi è preposto a vigilare e, poi, con le multe che gli stessi individui faranno a chi non rispetta il divieto! Per non parlare dei 6 mesi di carcere o della multa da 30 mila baht per chi viene trovato alla guida di un veicolo in stato di ebrezza!
«Mi hanno chiesto: lei è favorevole alla liberalizzazione delle
droghe? Ho risposto: prima cominciamo con la liberalizzazione
del pane. E’ soggetto a proibizionismo feroce in metà del mondo.»
Jose Saramago - scrittore, critico letterario, poeta, drammaturgo e giornalista portoghese, premio Nobel per la letteratura nel 1998, deceduto nel 2010
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