Antonio Bonamini è stata per noi una piacevole, casuale, scoperta. Da circa due anni gli eventi organizzati in libreria si chiudono con la degustazione dei suoi Finger Food. Sicuramente Antonio, una decina di anni fa, è stato tra i primi in Italia a sperimentare questi piccoli bocconcini e a specalizzarsi nella loro preparazione seguendo l’antica tradizione anglosassone.
Giulia e Antonio Bonamin
Ma il suo tocco, personalissimo, sta nel creare dei micro piatti ispirandosi e rivisitando la nostra cucina tradizionale. Un esempio per tutti, la matriciana con il guanciale croccante! Antonio romano, ha sessantanni, ma non li dimostra per niente, una grande passione per la cucina trasmessa dalla madre, da giovanissimo ha iniziato a trafficare tra i fornelli, la prima volta che ha cucinato la caponata l’ha subito azzeccata proprio perché aveva davanti agli occhi i gesti della madre. Anche se ha seguito diversi corsi di cucina, è sicuramente un autodidatta che ha sperimentano molto sempre alla continua ricerca degli ingredienti giusti per le sue creazioni. Si vanta di avere scoperto lo spumante Ferrari quando gli altri pensavano fosse una macchina e di essere stato tra i primi a usare il lardo di colonnata. Piatto dopo piatto, cena dopo cena, a inizio duemila il grande salto, abbandona il suo lavoro di rappresentate di abbigliamento femminile, e si dedica anima e cuore alla sua grande passione: diventa così personal chef quando ancora questa attività era sconosciuta ai più. Ora organizza, con la sua “brigata”, sia piccoli che grandi eventi anche per trecento persone.Bonamini rifinisce i finger food
Di fatto si è creato una nicchia di mercato fatta da una clientela molto esigente che richiede qualità e professionalità. Il suo vanto principale è quello della ricerca del meglio, tra i suoi fornitori La Tradizione, ritenuta una delle dieci gastronomie più importanti al mondo dove si può scegliere tra oltre trecento varietà di formaggi, per il pesce un porto sicuro lo trova ovviamente da Megliofresco. La sue regola numero uno è “prima di tutto la qualità”. Il primo approccio con il cliente è il sopraluogo nella sua casa per verificare che sia organizzato per il tipo di cena che ha richiesto. Ha molta attenzione per la cucina tradizionale però coniugata sapientemente con l’innovazione per adattare vecchie ricette ai gusti dell’oggi. Giudica i piatti tradizionali sia nazionali che regionali delle icone sacre, da rispettare anche il suo più grande piacere è quello di riuscire a personalizzarle. Ma la preparazione dei Finger Food è il genere che gli ha dato le maggiori soddisfazioni, dove senza tema di smentite, dichiara di essere stato uno tra i primissimi in Italia, seguendo gli esempi dei grandi chef, a proporli circa sei anni fa. Il suo piatto principe? La paella, risponde convinto, un piatto che gli è sempre piaciuto per i colori, i profumi, i sapori. Insomma un piatto bello a vedersi e allegro. Rimanendo invece nella tradizione mette al primo posto la matriciana con il guancialino croccante, un segreto carpito al suocero. Antonio si augura con questo corso di trasferire ai partecipanti oltre alle nozioni e alle ricette soprattutto emozioni, convinto com’è che i piatti nascono primo di tutto dalla fantasia di ciascuno di noi.Per chiudere una notizia che lo ha riempito di gioia. Da quest’anno, e per la prima volta, è stato inserito nella Guida del Gambero Rosso alla voce Catering. Bravo Antonio!
Ma. Bi.