Magazine Cultura
Da piccola non ho mai voluto dormire il pomeriggio, ma spesso mi mettevano a letto comunque, invitandomi a contare le pecore. Contare le pecore era un bellissimo modo per stare sveglia, le vedevo davanti a me, erano colorate, divertenti, saltavano, a volte le nominavo attribuendo nomi fantasiosi, gli stessi che davo alle mie molte bambole di carta. Ho finito di leggere da poco Buona notte a prato sonno, il libro di Chiara Carminati in catalogo per Einaudi Ragazzi. Chiara Carminati racconta le pecore dei miei sogni ad occhi aperti, racconta bene, come sa fare lei, storie che arrivano nel momento vicino al sonno, quando hai smesso di guardare il reale e cominci a viaggiare verso luoghi altri. I racconti descrivono gli abitanti di Prato Sonno, li descrivono mentre guardano le nuvole o quando fanno sogni che li riportano alla realtà, nel caldo della caverna dello sbadiglio o mentre si fanno mettere lo smalto per le unghie. In un rincorrersi di prosa e poesia le storie sono lì, pronte per essere raccontate, ascoltate, svelate, e poi viste nei disegni morbidi e rassicuranti di Angelo Ruta. Storie che portano verso il sonno, compagne fedeli di una solitudine speciale, utili contro l’insonnia, ma adatte anche a chi vuole stare sveglio e portare avanti i propri sogni ad occhi aperti.
Silvana Sola