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Sono felice, Nichi Vendola

Creato il 31 ottobre 2012 da Frufru @frufru_90
TRATTO DA QUI
«Sono molto felice. Quella di questa mattina è una sentenza che mette fine a una vicenda che per me ha rappresentato ragione di grande dolore e turbamento. Abbiamo vissuto decenni di conflitto incandescente tra politica e giustizia, uno squilibrio continuo tra poteri dello Stato, con un'idea pericolosa, secondo la quale si può minare alle fondamenta il principio dell'uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge. È ancora penoso per me vedere il mio nome e cognome associato a figure di reato. Ma ho sempre cercato di rispondere nelle aule di giustizia, perché penso che ci si debba difendere nel processo e non dal processo. Per me è questa è una regola fondamentale.
La nostra democrazia è fondata sull'equilibrio tra poteri distinti e indipendenti e anche quando questo ha significato per me bere un calice amaro, ho voluto mostrare ossequio a questo principio. Bisogna avere rispetto e fiducia nei confronti della magistratura, rispetto nei confronti di un ufficio di Procura, quand'anche gli argomenti della Procura dovessero essere spiacevoli. Ho agito introducendo, contro il codice Berlusconi, quello che è stato soprannominato il codice Vendola, nel senso che ho intrapreso una scelta solitaria e non sempre condivisa nemmeno dai miei compagni della mia vita. Io avevo deciso dinanzi alla richiesta di condanna da parte della Procura di congedarmi dalla vita pubblica, perché non sarei stato più in grado di esercitare le mie funzioni pubbliche con onore.
Una volta ho litigato con mio padre sulla parola ‘onore' che ho sempre considerato una parola ambigua, perché quando si dice "uomini d'onore" si fa riferimento a uomini del disonore. C'è un'incredibile inversione semantica che ha svuotato quella parola di qualunque significato. Mio padre mi disse che bisognava restituire onore alla parola onore. Scoprii che questo era scritto nell'articolo 54 della Costituzione: bisogna esercitare le pubbliche funzioni con disciplina e con onore. Ecco perché nel processo che mi ha visto imputato ho voluto incarnare bene il senso pieno della parola onore.
Sono molto felice anche perché il turbamento non ha riguardato solo me, ma anche la mia famiglia, i miei amici e tante persone che in tutta Italia hanno fiducia, credono in me e nelle idee che io cerco di rappresentare da un'intera esistenza. Sono felice di questo, l'innocenza era scritta nel mio cuore, se è scritta anche in una sentenza di tribunale, la cosa non può che rendermi particolarmente felice. Grazie a tutti per i tanti messaggi di affetto, stima e auguri. Incomincia adesso la mia vera cavalcata per le primarie del centrosinistra.»

Nichi Vendola

Sono felice, Nichi Vendola

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