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Sono fotogenico – Dino Risi

Creato il 03 giugno 2013 da Maxscorda @MaxScorda

3 giugno 2013 Lascia un commento

Sono Fotogenico
Nella progressiva disintegrazione dei sogni di gloria italiani, Dini Risi non poteva esimersi a sua volta dal seppellire in via definitiva il mondo del cinema, quello romano almeno, immerso oramai nel buio oltre il tramonto coincidente con la fine della commedia all’italiana, quella sana grande e forte del ventennio precedente. E’ il 1980 quando Risi salva il salvabile, citando il citabile e sfottendo lo sfottibile grazie all’esperienza di chi, quel cinema che sta morendo ha contribuito a farlo nascere e Renato Pozzetto, l’attore ormai affermato nel periodo di grazia che precede le avvilenti accoppiate con Celentano, Montesano, Villaggio e il resto della triste armata che fara’ incassare ma nel contempo lascera’ il campo sguarnito all’assalto di quel cinema da notturno di Rai 3 che piace solo a chi riceve i contributi statati per farlo.
Pozzetto, il ragazzo comune che piu’ comune non si puo’, dalla vita piu’ ordinaria che piu’ ordinaria di cosi’ non e’ possibile, figlio di una provincia talmente noiosa che persino il sole si esilia permanentemente dietro la nebbia.
Il cinema pero’ e’ un sogno, anzi uno stile di vita e l’arrivo a Roma, sara’ la sveglia suonata attraverso una delusione dopo l’altra, un fallimento dopo l’altro.
In questo canto del cigno del grande cinema italiano, assieme a Risi e Pozzetto troviamo la Fenech, ultima erede delle donne da urlo del nostro cinema, Aldo Maccione che fu troppo bravo come caratterista per assurgere al ruolo da vero protagonista – persino i francesi l’hanno capito – oltre a tante comparsate dei grandi come Gassman e Tognazzi ma anche del sottobosco di mestieranti che a loro volta hanno caratterizzato un’era.
Risi ha il merito di aver fatto scrivere al cinema italiano il proprio epitaffio, l’estrema autocelebrazione prima della scomparsa ed e’ bello che l’ultima parola sia stata una risata

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