Pittacus Lore
“Pittacus Lore” è il capo degli Antenati, gli anziani che governavano il pianeta Lorien prima della sua distruzione. Vive sulla Terra da dodici anni, preparandosi per la guerra che deciderà il destino dei Nove e, con loro, quello dell’intera umanità. Nessuno sa dove viva.
Pittacus Lore è uno pseudonimo usato dallo scrittore statunitense James Frey.
Nato nel 1969, si è laureato alla Denison University, un college privato in Ohio, e ha frequentato anche la School of Art Institute di Chicago. Durante gli studi all’Art Institute di Chicago e prima di dedicarsi alla carriera di scrittore, Frey ha svolto numerosi lavori nell’area di Chicago. Dopo la laurea si è trasferito a Los Angeles e ha trovato lavoro come sceneggiatore, regista e produttore. Nella primavera del 1996, ha iniziato a scrivere In un milione di piccoli pezzi, resoconto delle sue esperienze durante la sua cura per l’alcol e la tossicodipendenza in un centro di riabilitazione del Minnesota.
Frey ha scritto le sceneggiature per i film Kissing A Fool e Sugar: the Fall of the West, entrambi prodotti nel 1998; il secondo è stato anche diretto da lui. La casa editrice Doubleday ha pubblicato In un milione di piccoli pezzi nell’aprile 2003 e gli editori di Amazon.com lo hanno selezionato come il loro libro preferito di quello stesso anno. Il libro è diventato un bestseller, rimanendo nella classifica dei libri più venduti per 44 settimane, vendendo quasi 5 milioni di copie. Il New Yorker ha elogiato il libro come “Una frenetica ed elettrizzante descrizione dell’esperienza“.
Nel 2004, Frey ha scritto Il mio amico Leonard che ricomincia là dove In un milione di piccoli pezzi era finito; il romanzo è difatti incentrato sul rapporto padre-figlio che Frey ed il suo amico Leonard, conosciuto nel centro di riabilitazione, hanno condiviso. Il libro è diventato subito un bestseller. Nel 2007, Frey ha scritto Buongiorno Los Angeles.
I libri di Frey sono stati pubblicati in trentuno lingue in tutto il mondo. Frey vive attualmente a New York City con la moglie e la figlia.
Blog dell’autore: http://www.bigjimindustries.com/wordpress/
Sito del libro: http://www.sonoilnumeroquattro.it/
The Lorien Legacies:
1 – Sono il numero quattro (isbn 9788842916673)
2 – The power of six
altri a seguire…
Titolo: Sono il numero quattro
Autore: Pittacus Lore
Serie: The Lorien Legacies vol. 1
Edito da: Casa Editrice Nord
Prezzo: 18,60€
Genere: Fantascienza,
Pagine: 384 p.
Voto:
Trama: Siamo arrivati in nove. In apparenza, siamo uguali a voi: vestiamo come voi, parliamo come voi, viviamo come voi. Ma non siamo affatto come voi. Siamo in grado di fare cose che voi non potete neanche sognare. Abbiamo poteri che voi non riuscite neanche a immaginare. Siamo più forti, più veloci e più abili di qualsiasi essere vivente del vostro pianeta. Avete presente i supereroi dei fumetti e quelli che ammirate al cinema? Una cosa del genere, però con una grossa differenza: noi siamo reali.
Ci siamo rifugiati sulla Terra e ci siamo divisi per prepararci: dovevamo allenarci, scoprire tutti i nostri poteri e imparare a usarli. Poi ci saremmo riuniti, tutti e nove, e saremmo stati pronti. A combatterli. Ma loro hanno scoperto che siamo qui e adesso ci stanno dando la caccia. Vogliono eliminarci, l’uno dopo l’altro. Così siamo costretti a scappare, a spostarci in continuazione, ad avere paura della nostra stessa ombra.
Attualmente mi faccio chiamare John Smith, e mi nascondo a Paradise, in Ohio. Credevo di essere al sicuro, ma ho commesso un errore gravissimo: mi sono innamorato di una mia compagna di scuola. E non potevo scegliere un momento peggiore.
Perché loro hanno preso il Numero Uno in Malesia.
Il Numero Due in Inghilterra.
Il Numero Tre in Kenya.
E li hanno uccisi.
Io sono il Numero Quattro.
Io sono il prossimo…
Lancia in alto la prima pallina. mentre questa raggiunge il culmine della sua traiettoria, io cerco di evocare un potere dentro di me, per evitare che cada. Non so come fare, so soltanto che dovrei essere in grado di farlo, col tempo e con l’esercizio, come dice Henry. Ogni Garde sviluppa la capacità di spostare gli oggetti con la forza del pensiero, la cosiddetta “telecinesi”. Invece di lasciare che io lo scopra da solo, com’è capitato con le mani, Henry sembra ostinato a risvegliare questo potere dagli anfratti profondi in cui è ibernato.
Recensione:
Le premesse per questo libro forse erano un po’ troppo spettacolari. Ero convinta che mi sarei trovata alle prese con una storia fantascientifica (per nulla il mio genere), avvincente, una storia di quelle che non ti fanno andare a riposare finché non l’hai finita, con scene talmente assurde e incredibili che non ti resta che accettarle. Un romanzo partorito dalla mente geniale e fantasiosa di un misterioso scrittore.
La mancanza di una trama vera e propria non faceva altro che amplificare il desiderio di poterlo leggere il prima possibile; tutto ciò che avevamo a disposizione era una citazione e la certezza che si trattasse di un romanzo fantascientifico. Cosa mi aspettavo di preciso? Non saprei dirlo: non leggo fantascienza. Ma so per certo che le mie aspettative erano alte, altissime. Ero sicura che quanto meno la storia sarebbe stata innovativa, diversa, mi avrebbe fatto respirare un’aria originale. Credo che il mio parlare al passato abbia fatto già capire quale sia stato il risultato: tutte le aspettative sono state deluse, se non peggio.
Potrei raccontarvi che è la storia di un pianeta alieno distrutto, da cui solo 9 bambini sono stati salvati e spediti sulla terra insieme ai loro custodi. Vi potrei dire che questi alieni col tempo sviluppano delle particolari capacità (eredità) che li renderanno diversi dagli esseri umani (ma va?) e che permetteranno loro di difendersi dai “cattivi”. Vi potrei dire in che modo John (il numero quattro) e Henry (il suo custode) siano costretti a cambiare città, nomi, vita ogni volta che un Mogadorian (il cattivo si chiama così) uccide uno dei nove… Vi potrei raccontare tutto ciò, se fosse stato il vero centro della storia. Invece vi racconto di come John voglia essere un ragazzo normale, ma – oh no! – non può perché è diverso, è alieno, ha dei poteri e gli altri non devono accorgersene. Vi dirò che nella nuova scuola ha delle difficoltà a fare amicizia, (l’ultimo arrivato…), che si innamora subito della bella. Che il sentimento tra lui e la bella occuperà più della metà del libro, seguendo le dinamiche tipiche di una love story adolescenziale. Che alla fine ci sarà una sorta di guerra, molto “cinematografica, tanto per far salire l’audience là dove era scemato.
Lati positivi? Il libro si legge velocemente senza intoppi da capo a coda: scorrevole, interessante fino a un certo punto e anche abbastanza piacevole. Stop. Gli manca quella marcia in più da farlo considerare una storia che lascerà il segno nella mia mente di lettrice. Lo stile è semplice, per non dire banale, troppo simile a molti fantasy prodotti a tavolino, sa di trovata commerciale, studiata per conquistare un pubblico soprattutto adolescente.Speravo in un prodotto meno Young Adult, meno fantasy e più fantascientifico (non che mi piaccia la fantascienza, ribadisco, ma avrei apprezzato il coraggio di distaccarsi da un genere ormai troppo sfruttato). E ancora, per aggiungere peggio al peggio: fa parte di una saga (ormai non si è più capaci di condensare le storie in un solo volume). Riuscirà il non troppo fantasioso Pittacus Lore a dare maggiore spessore al seguito??
Si vedrà!
(Piccola nota: Ero curiosa di vedere la versione cinematografica solo dopo aver letto il libro e a quanto pare ho fatto troppo tardi: è sparito immediatamente dai cinema della mia zona…)
Booktrailer: