«Tre come lui sono già stati uccisi… Lui è il Numero Quattro»
Titolo: Sono il numero quattro (I am number four)
Regia: D.J. Caruso
Sceneggiatura: Alfred Gough, Miles Millar
Genere: Azione, Fantascienza
Durata: 110 minuti
Nelle sale dal: 18 febbraio 2011
Cast: Alex Pettyfer, Timothy Olyphant, Teresa Palmer, Dianna Agron, Callan McAuliffe, Kevin Durand, Jake Abel, Patrick Sebes, Greg Townley, Jeff Hochendoner, Emily Wickersham, Brian Howe.
Voto:
Trailer:
Aggettivo ideale: passabile!
Trama: Tre sono morti. Chi è il Numero Quattro? D.J. Caruso dirige un thriller ricco di azione sulla storia di un ragazzo straordinario, John Smith (Alex Pettyfer), in fuga da spietati nemici inviati per annientarlo. Cambia identità, si sposta di città in città con il suo guardiamo Henri (Timothy Olyphant), John è sempre un nuovo ragazzo senza alcun legame con il passato. Nella piccola cittadina dell’Ohio che ora chiama casa, John va incontro a inaspettati eventi che cambiano la sua vita: il primo amore (Dianna Agron), nuovi poteri e un legame con altri con cui condivide uno stesso incredibile destino.
Recensione:
di Ran Yuu
Il film è tratto dall’omonimo romanzo di Pittacus Lore (di cui abbiamo già fatto la recensione QUI) quindi se avete letto il libro non rimarrete con il punto interrogativo sulla testa a chiedervi perché finisce così, ma facendo l’occhiolino alla persona seduta di fianco a voi nel cinema e, con aria spavalda e una bella alzata di spalle, direte “Io lo sapevo già, me lo immaginavo“. Altrimenti, se casualmente siete stati incuriositi dal titolo o dall’attore principale, sbufferete ingoiando gli ultimi pop corn e tornerete a casa borbottando. Qualsiasi sia la vostra situazione, rimarrete insoddisfatti.
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Nel 2011, con tutta la computer grafica di cui dispongono, non si sono scomodati a mettere degli spezzoni che coinvolgessero un po’ lo spettatore… Ok, sarà stato un film a budget ridotto data la mediocrità del cast (alt! So chi è Dianna Agron ma, anche se recita in Glee, mica le posso fare un’ovazione), però potevano impegnarsi di più. Forse l’hanno pure pensato e, dato che il film ha un finale aperto, avranno pure detto “vabbè ci rifaremo nel secondo” (o almeno lo spero io). Sbatacchiare alieni mostruosi un po’ dappertutto e mettere lunghe scene d’azione non sono validi escamotages.
Io al libro avrei dato tre stelline proprio per la curiosità che mi suscitava Lorien, la sua storia e la voglia di veder colmati i ricordi lacunosi del protagonista, ma se tutto ciò nel film manca non posso che abbassare il voto.
Sarà che sono in una di quelle giornate buone, sarà che Pettyfer mi addolcisce, ma nel complesso la trama fantascientifica intrisa di problematiche adolescenziali, con biondina e nerd come amici e cagnolino aggiusta-guai, non è da buttare. Un film da guardare in caso di pioggia, insomma.