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Sono l’ultimo a scendere

Da Aquilanonvedente

sono l ultimo a scendereA chi piacciono i raccontini “minimalisti” di una, due, tre, quattro pagine al massimo, dove i dialoghi la fanno da padrone e le descrizioni delle persone, dei luoghi, dei tempi e dei modi sono ridotte ai minimi termini.

Raccontini dai quali trasuda una comicità surreale, come surreali sono i personaggi che Giulio Mozzi incontra per lo più in treno, ma anche nelle stazioni, nei bar, al telefono, per strada.

Incontri nei quali l’equivoco, l’ostinazione, l’irragionevolezza, la protervia dettano il ritmo delle storie, vissute dal protagonista con pazienza, indulgenza e tanto spirito di sopportazione.

Consiglierei questo libro – paradossalmente – proprio a chi viaggia in treno o in autobus, perché questi raccontini aiuteranno a rendere più sopportabile lo stato disastroso dei nostri trasporti pubblici e dei relativi utenti.



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