" Notte estremamente agitata. L'affanno è generale, difficile la respirazione . Singulto frequente, spasmi continui all'epigastro e allo stomaco. Rigetta materie liquide nerastre, acri e nauseanti.
Ore cinque antimeridiane precise, Napoleone è sempre in delirio. Parla con difficoltà, profferisce suoni inarticolati, interotti, e si lascia sfuggire le parole: "testa" "armata".
Queste sono le ultime parole che pronuncia. Le ha appena profferite che perde l'uso della parola.
... Faccio uso di fomenti nel mezzo dell'addome con una brocca piena d'acqua calda; gli rinfresco continuamente le labbra e la bocca con acqua comune mischiata con acqua di fiori d'arancio e zucchero, ma il passaggio è spasmodicamente chiuso; niente è inghiottito. Tutto è vano. La respirazione lenta e intermittente è accompagnata da grande agitazione dei muscoli addominali.
Le palpebre rimangono ferme; gli occhi si muovono, si rovesciano sotto le palpebre superiori; il polso cade, si rialza. Sono le se meno undici minuti e Napoleone è agli estremi. Le sue labbra si coprono di una leggera schiuma. Egli non è più. Così passa la gloria."
da " Gli ultimi giorni di Napoleone" di Francesco Antonmarchi