Da lunedì 6 gennaio "Demo" è stato cancellato dal palinsesto di Radio 1.
Senza rumore e senza preavviso, a tutt’oggi senza una parola da parte del
direttore e di nessuno, senza che potessimo salutare i nostri ascoltatori e
soprattutto senza un motivo. Un blitz sottobanco che si è consumato a cavallo
del vecchio e del nuovo anno.
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Tutto ciò è (non) accaduto dopo
12 anni. Dopo 12 anni di lavoro e passione (e perché no, successo), abbiamo
saputo che "Demo" era stato tolto dal palinsesto da voci di corridoio mentre si
aspettava l’annuale rinnovo del contratto promessoci invece a dicembre.
Questo modo di agire è
insopportabile nella sostanza e nella forma. Ma la cosa peggiore che ha fatto
il direttore di Radio1 Antonio Preziosi, e che va ben oltre i nostri
"sacrosanti interessi", riguarda VOI: le decine di
migliaia di ragazzi a cui abbiamo mandato in onda una canzone, le centinaia che
abbiamo ospitato live a Saxa o sui nostri palchi in giro per l’Italia.
Riguarda voi che avete meritato i nostri premi, voi che vi siete fatti onore portandovi
all’attenzione del paese, voi che avete trovato una strada fuori dall’Italia,
voi che ci avete sorpreso per la qualità della vostra musica e passione.
Voi che a fatica cominciate a guadagnare qualcosa, a trovare il modo di
farvi largo. E voi tutti che da 12 anni ci
seguite. A
voi è stato scippato Demo, e con lui il sogno di potercela fare onestamente e
per merito, vivendo col frutto della propria passione.
Un altro macabro tassello di
un`indifferenza verso i giovani che allinea la direzione di Radio1 alle
espressioni peggiori del Sistema Italia.
Noi siamo piccola cosa ma in un certo senso ci sentiamo, nell’ambito
della radio e della musica, l`emblema ferito a morte del disprezzo profondo che
la politica ed alcune persone di potere hanno verso i giovani. L’icona spezzata di un fallimento generale e
generazionale che genera malessere, dolore e rabbia. Un fallimento che ci ha
regalato una disoccupazione giovanile al 42% e una radio che era la prima
d’Italia 4 anni fa e che è oggi relegata all’8° posto.
Chiediamo alla Rai, servizio pubblico, che tutti i musicisti e gli
artisti possano ancora avere un programma come Demo.
VE LE SUONEREMO! (le nostre
chitarre, naturalmente)
Michael Pergolani


