Negli ultimi mesi sono spopolate sul web decine di canzoni che se la prendono con l’odiata Equitalia e con le troppe tasse imposte dal Governo. Oltre alla società di riscossione dei tributi tra i bersagli preferiti dei cantanti sono presenti anche il “governo ladro” e l’ex-Presidente del Consiglio Mario Monti.
Kid Slam, rappando in dialetto napoletano, afferma che la società pubblica sia peggio della camorra in una canzone intitolata appunto “E.Q.U.I.T.A.L.I.A.=MAFIA”, mentre J@ck nella sua canzone “Ekuitalia” si chiede di quale equità si parli, e per quale paese, definendo Equitalia come “parassita della brava gente”, e prendendosela anche con il governo sornione che la copre.
Simpatica l’idea di Alcedo Video, canale Youtube che fa gli auguri di Natale ai suoi iscritti con un video nel quale una Babba Natale balla mentre alcuni attori rappresentano divertenti azioni di pignoramenti, col sottofondo di una canzoncina che ricorda agli spettatori che dovranno pagare le tasse.
Il cantante e comico Paolo Belli, in un suo show ironizza sulla società di riscossione crediti immaginandosi vittima dei più strani pignoramenti.
Il fenomeno può far sorridere ai più, grazie anche al sarcasmo delle canzoni, ma è sicuramente un segnale forte e chiaro dato da quella parte della popolazione, una larga maggioranza, che non ne può più delle tasse e di uno stato che invade in ogni sfera, soprattutto in quella economica, la vita dei suoi cittadini.
La Rivoluzione Liberale è e deve essere prima di tutto una rivoluzione cultura, che non parta solo da un’élite di economisti e filosofi, ma da una popolazione stanca di un governo percepito sempre più come un nemico e non come un’istituzione che dovrebbe lavorare per massimizzare il benessere sociale, e la musica è la forma d’arte che oggi, più della letteratura e delle arti visive, ispira maggiore riflessione nelle menti cittadini.
Il buon Edoardo Bennato direbbe che queste “Sono solo canzonette” e che con la politica e la cultura non c’entrino davvero nulla. Noi crediamo invece che la protesta contro lo stato ladro sta raggiungendo l’apice della creatività: dopo ci sono solo i forconi.
Federico Radice