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>>Sono stanca di vedere questo paese in ginocchio

Creato il 16 novembre 2012 da Felice Monda

Sono stanchi i miei occhi in questi giorni, stanchi di vedere quanta violenza che si sta creando e si sta usando contro chi troppo spesso non ha colpe. Sono stanca di vedere corpi rotolare in terra, stanca di vedere manganelli che si sollevano per far tacere le voci di persone che stanno solo cercando di farla sollevare quella voce e di darle intensità. Sono stanca di vedere forze dell’ordine affamate ed usate per questi scopi poco pregevoli, stanca di assistere a questo spettacolo del tutti contro tutti, stanca di sentire quanta disperazione vi sia nei volti di chi teme per il proprio futuro. Questo è un paese in ginocchio, questo è un luogo in cui sempre più spesso mi vergogno di vivere, questo è un momento che sembra non voler passare mai, questa è la condanna a cui ci sottopongono quotidianamente, questa è la lotta per la sopravvivenza, questa è la tristezza e la desolazione infinita.

Rifletto su come mai queste domande non se le ponga chi dovrebbe porsele, mi domando cosa stiamo aspettando tutti a far capire che con le nostre vite nessuno ha il diritto di giocare, mi domando come si fa a promettere futuro a chi il futuro se le cose non cambieranno non né avrà più.

Tutte le persone dovrebbero prendersi per mano, unirsi in un circolare abbraccio che non si ferma di fronte alla professione che si svolge. Tutte le persone dovrebbero far arrivare forte e chiaro il loro valore, le loro capacità che gli consentono di andare avanti e di accontentarsi di un piccolo lavoro magari dopo anni di studio pur di non passare il resto dei propri giorni facendosi mantenere dallo stato e vivendo un’esistenza da parassiti. Sono giorni duri davvero questi, sono giorni in cui si vedono solo i tagli aumentare, si vedono i servizi dalla sanità alla scuola venire sempre meno, si vedono le donne picchiate, uccise e lasciate in luoghi improbabili come se fossero bambole di pezza con le quali giocare e gettare dopo averle usate. Non riesco a restare insensibile a queste situazioni, non riesco a non arrabbiarmi perché mi ritrovo a vivere in questo che non è il mondo che vorrei, non capisco come si sia potuti arrivare a tutto questo, non comprendo l’immobilismo delle coscienze quando tutti noi abbiamo delle potenzialità che potremmo mettere in campo volendo. Mi mancano le risposte, mi mancano i segnali della volontà di riprendersi in mano le proprie vite, mi manca la serenità delle piccole cose che le persone non ricercano più, mi sembra assurdo dover vedere le persone disperate, avere una gran voglia di poterlo fare ma non riuscire ad arrivare da tutti. Continuo a correre fra un presidio e l’altro, continuo a cercare di parlare di tutti noi, delle semplici persone che hanno ancora un cuore in questa nazione che si vergogna e che ti fa sentire fuori luogo perché ti ricordi di averlo e cerchi di usare quanto di questo cuore ti è ancora rimasto. Abbiamo il dono della vita, abbiamo delle teste pensanti, abbiamo le nostre storie i nostri vissuti che a ben guardare poi si assomigliano tutte, abbiamo le nostre unicità, le nostre particolarità e spesso, troppo spesso, ci viene chiesto di rinnegare noi stessi solo per cavalcare l’onda, solo per darci l’illusione che mettersi le mani addosso faccia di noi dei grandi eroi ma questo non ha nulla a che vedere con l’essere un eroe. Assistiamo ad un paese diviso in due, vediamo quanta volontà ancora vi è da parte di giovani e persone sensibili e responsabili di mettersi in gioco recandosi sui posti ove avvengono disastri della natura ma che altro non sono che situazioni causate dall’uomo. Dobbiamo smettere di non avere rispetto per la vita altrui, dobbiamo smetterla di massacrare questo mondo che è ancora tanto bello solo per creare scempio e distruzione riempendolo di gettate di cemento che sono tristi e grigie come gli sguardi di chi ha smesso di credere che è ancora possibile tutto e che questo dipenderà solo da noi. Abbiamo il dovere di aiutarci e di non lasciare da soli i più volenterosi solo perché temiamo di essere derisi e non compresi, abbiamo il dovere di pensare che un giorno potremmo essere noi ad avere bisogno di aiuto e che ci farebbe piacere se ci fosse qualcuno a tenderci questa meravigliosa mano. Non dobbiamo mai smettere di credere che la nostra volontà vale molto più di tutte le parole spese da chi questo mondo sembra volerlo solo distruggere mettendo le persone una contro l’altra. Sta a noi dare dimostrazione che questi discorsi non ci devono vedere complici e partecipi di un disegno che non abbiamo progettato noi. Smettiamo di trattare chi alza la voce e non le mani come facinorosi ,gli resta solo quello talvolta, gli resta solo la possibilità di far sentire la propria voce. Smettiamo di credere che le persone siano tutte in malafede e siano tutte dei provocatori che non aspettano altro che occasioni come le manifestazioni solo per fare danni e per andare oltre, non tutti sono così. Smettiamo di pensare che tutti si divertono a picchiare perché poi la sera dopo il lavoro quelle stesse persone rientrano a casa ed il più delle volte hanno figli ai quali raccontare la propria giornata lavorativa non credo sia edificante raccontare di aver abusato della forza per “domare” l’impeto della gioventù ancora reattiva. Mi piacerebbe vedere tutti schierati dalla stessa parte a rappresentare la difficoltà di continuare a sopravvivere quando ti rubano il lavoro, quando ti negano la sanità, quando ti tagliano la cultura, quando decidono che solo perché sei una donna puoi anche morire, quando ti deturpano il panorama in favore di strade che forse non sono nemmeno necessarie. Mi piacerebbe addormentarmi con questo sogno e scoprire che non era solo un sogno perché io ancora ci credo che al mondo non tutto è perduto, che ci sono ancora delle persone valide e propositive in giro, che non tutti sono disposti a svendersi, che avere ancora dei neuroni raziocinanti possa essere utile e non solo un peso da trasportare. Non ho più voglia di scene violente, non ho più voglia di lacrime amare, non ho più voglia di delusioni cocenti, non ho più voglia di essere spronata e poi abbandonata, non ho più voglia di falsità, non ho più voglia di dimenticare chi eravamo a vantaggio di un sistema in cui non mi riconosco e mi auguro che in molti si diano da fare per salvare ancora quanto di buono in noi è ancora rimasto. Siamo uomini e donne e non abbassiamoci a servilismi che ingrassano solo i portafogli impoverendo i cuori, siamo persone e siamo fieri di dimostrarlo, sono una donna e con tutte le difficoltà del caso ne sono fiera. Vi abbraccio da qui e mi scuso con tutte le persone che in questi giorni sto trascurando non per cattiva volontà ma solo perché non riesco ad arrivare in molti posti fisicamente, voglio dire loro che davvero sono li vicino con tutto il cuore.

di Anna Lisa Minutillo


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