Da parecchi mesi circola la voce circa il sospetto di una manipolazione dei prezzi dell’oro e dell’argento sui mercati internazionali. Anche se questi sospetti sono sempre stati liquidati come delle chiacchiere provenienti dai teorici delle grandi cospirazioni, il Wall Street Journal ha riportato recentemente che la CFTC americana (Commodity Futures Trading Commission) sta valutando se avviare un’indagine formale per conoscere se i prezzi dell’oro sul mercato di Londra sono manipolati o meno.
Il recente scandalo del Libor, tasso interbancario di Londra e riferimento per i mercati finanziari, ha creato secondo gli osservatori un precedente valido per indagare su tutti i benchmark finanziari della capitale britannica. Lo scandalo Libor ha potuto verificarsi poichè il sistema era basato sull’onestà di tutte le banche che dovevano riferire il loro costo di approvvigionamento del denaro. Ma gli interessi in gioco, associati con una totale mancanza di controllo, ha indotto alcuni istituti a presentare informazioni false.
A differenza del Libor, il prezzo dell’oro viene determinato soltanto da cinque banche: Societe Generale, HSBC Holdings, Bank of Nova Scotia, Deutsche Bank e Barclays.
Il prezzo dell’argento è fissato da un gruppo di banche ancora più piccolo: HSBC Holdings, Bank of Nova Scotia e Deutsche Bank.
Ci sono state molte critiche verso la CFTC americana per non essersi occupata in passato di manipolazioni assai palesi dei mercati finanziari e l’indagine sul mercato dell’argento, avviata nel 2008 e non ancora conclusa, non depone a favore sull’efficienza della commissione (si legga anche l’articolo “Chi manipola il mercato dell’argento?“)
Secondo Chris Powell, segretario dell’anti-trust americano dell’oro (GATA), quando un procuratore generale degli Stati Uniti afferma che le banche sono più grandi di qualsiasi governo, non è possibile attendersi che le commissioni di indagine su qualsiasi banca possano arrivare a delle conclusioni contro i principali istituti bancari. Insomma, le grandi banche sono troppo grosse per finire in prigione.
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