Le nuvole. I sogni.
Sono un po’ la stessa cosa per me.
E allora non credo di aver sbagliato molto, ad indicare quell’”esser sognatore”, nell’about (il “Su di me“).
Certo, è un po’ poco, ma in quel testo che scrissi appena dopo il primo articolo, stavo di fatto indicando l’essenza a cui si sarebbe voluto dar spazio in questo blog.
Sogno può voler dire molte cose.
Un sogno può essere una nostra aspirazione concretamente raggiungibile, come quei sogni amorosi che spuntano qui di quando in quando
Ma un sogno può essere inteso anche in senso più alto, come un principio che si desidera vedere rispettato; come un sogno di giustizia, di un mondo giusto, per esempio.
In generale, i sogni a cui pensavo sono quelli che come le nuvole stanno lassù, e rappresentano in qualche modo un obiettivo, un ideale.
E quale modo migliore per raggiungere le nuvole, se non essendo un gabbiano, bianco come le nuvole, simbolo di quella libertà che ci permette di essere noi stessi, di supportare ciò in cui crediamo?
Come scrivevo nel testo dell’about, essere sognatore è comunque solo una parte di me, e nemmeno quella più evidente. Se mi conosceste realmente, ma in modo non approfondito, credo che non vi giungerebbe facilmente quell’aspetto di me. Perché sono anche molto concreto e perché lascio trasparire difficilmente la mia interiorità con chi non conosco bene.
Una volta una persona mi chiese come facessi a essere concreto pur essendo sognatore, perché così le avevo detto più o meno di essere. Non ho mai capito se quella domanda fosse stupida o intelligente. Un po’ mi era piaciuta, perché mi piace sempre quando le persone vogliono capire; tuttavia, non mi pare che sussistesse in quella mia descrizione una contraddizione, perché io credo che per forza di cose dobbiamo essere ancorati alla realtà, ma questo non necessariamente blocca la nostra immaginazione, le nostre speranze, i nostri desideri.
Ma forse la mia ottica è ristretta, e ignoro che possa esistere chi è un po’ “fuori dal mondo”, immerso solo e unicamente nei suoi sogni?
Non so, io posso parlare per me, e credo in effetti di essere molto concreto per alcuni aspetti, ma allo stesso tempo riuscire a perdermi completamente tra scenari soffici e gustosi come le nuvole
In definitiva, sì, direi che non è del tutto ridicola – come qualche volta ho pensato – quella breve descrizione di me che scrissi a suo tempo; tuttavia, come dicevo, è un po’ troppo stringata.
Vedo che ogni tanto qualcuno consulta quella sezione, e allora credo che prima o poi la arricchirò in qualche modo. Perché è vero che per conoscermi basta seguire il blog, ma rileggersi tutti i post passati è un po’ lungo; e poi potrei forse inserire qualche notizia un po’ più concreta che non ha senso scrivere in un articolo.
Non so quando aggiornerò il “Su di me”; non credo a brevissimo. Quando lo farò, aggiungerò il testo “(Aggiornato)” vicino al nome della pagina, lassù, nelle linguette.