Nel quartiere vicino a Taksim ci sono tutte le tipologie di persone possibili, quelle delle migrazioni rurali, i curdi arrivati dall’est, i travestiti, gli islamici bigotti: persone così diverse che vivono lì tutte insieme e questo è incredibile perché si è creata una specie di convivenza e di solidarietà, mescolate a momenti di tensione. Ecco di nuovo il fascino di Istambul: la coesistenza di comunità diverse, ognuna con il suo spazio, ognuna portatrice di un’interpretazione diversa della vita. Per me, sia Istanbul che la Turchia sono e resteranno i luoghi delle contraddizioni
Serra Yilmiz
C’è la semplicità dell’aver scelto la meta di questo viaggio bevendo un martini mentre stilavamo, con fare serioso e solenne, la classifica delle mete papabili su un tovagliolo di carta.
C’è la passione che sto mettendo nello studiare le contraddizioni e i conflitti culturali, geografici e politici del Mediterraneo che guarda ad Est.
C’è il desiderio di sentire com’è il profumo, il suono e il sapore della terra di confine tra l’Europa e l’Asia. Tra moschee e bazar. Brulicare di folla e pelle bollente.
Turchia, fra poco.