Magazine Psicologia

"Sono un uomo disperato"

Da Andreaben
Ciao Andrea,
sono un uomo disperato, lei la mia lei, la donna con cui avevo deciso di invecchiare mi ha mollato, ora la rivoglio conquistare.
Il 2 maggio la mia ex ragazza chiese una pausa di riflessione che io gli concessi anche contro la mia volonta però durante la settimana mi sono sentito abbandonato ed ho fatto alcune cazzate fino a quando il sabato dopo ci siamo rivisti è mi ha detto che per lei era finita, perché i suoi sentimenti si erano raffreddati, la settimana dopo o cercato in tutti i modi di mettermi in contatto con lei ma senza esito positivo, ora da domenica sono letteralmente scomparso.
Io ho capito che è stata colpa mia se il ns rapporto è finito, mi sono trasformato nel ragazzo allegro, solare e sicuro di se che le aveva rubato il cuore in un ragazzo insicuro che l'accontentava in tutto pur di non deluderla, trascurando le mie passioni ed i miei interessi. Ora sto riacquistando fiducia in me stesso, ma rivoglio anche lei perché lei davvero mi completava. Ti chiedo aiuto, sono davvero disperato
Antonio
Caro Antonio,
bene: la tua analisi è lucida, hai preso coscienza degli errori di riconquista (pausa di riflessione, classiche "cazzate" di cui parli...) e ora sei determinato ad alzare la testa e hai anche intravisto una via d'uscita. Perché allora la tua lettera inizia e finisce con "sono disperato"? Sì, lo so, Antonio, sappiamo tutti cosa vuol dire perdere la donna che amavamo e svegliarsi ogni mattina con quell'angoscia. Sono momenti brutti. Ma i momenti, come le ferite, passano. Con tutta probabilità tu sei un uomo sano, intelligente, pieno di risorse privo di condanne alla sedia elettrica: lascia quindi che siano altri a essere disperati. Quello che devi fare adesso è trasformare il tuo sconforto in azione. Il mio corso, se vorrai prenderlo, ti aiuterà, ma non dimenticare che al mondo c'è una persona che potrà aiutarti molto più efficacemente di me: te stesso.

Andrea

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