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Sons of Anarchy Season 7: la fine si avvicina.

Creato il 08 settembre 2014 da Nicola933
di Francesca Morgana Di Liberto Sons of Anarchy Season 7: la fine si avvicina. - 8 settembre 2014

soa6Di Francesca Di Liberto. A pochi giorni dalla messa in onda della prima puntata della settima e ultima stagione, facciamo il punto su quello che ci aspetta, sul clima che si respira sul set della serie televisiva creata da Kurt Sutter: anticipazioni, foto dal set, still della prima puntata e riflessioni.

ATTENZIONE L’ARTICOLO CONTIENE SPOILER SULLA SETTIMA STAGIONE

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Take it back
I would take it back
For just another minute
Just another chance with you.

Cantava Noah Gundersen nell’ultimo episodio della sesta stagione di Sons of Anarchy, mentre Jax salutava i suoi fratelli e tornava a casa per scoprire che la donna della sua vita, sua moglie Tara era stata uccisa.

La sesta stagione si chiude con Tara morta fra le braccia di Jax, e mentre osservi quelle scene, silenziose in cui a malapena senti i singhiozzi di quell’uomo che ha appena perso la moglie, ti tornano alla mente le parole di Nero sul Karma: ogni cosa torna indietro, ogni cattiva azione genera delle conseguenze che ricadono su di noi e sulle persone che ami.

Ogni evento accaduto nelle passate stagioni è figlio di altri eventi, l’intera serie è da considerarsi come una fila di tessere del Domino che cadono l’una sull’altra spingendone altre fino a quando tutte non sono per terra a formare un quadro completo, un disegno.

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Ma attualmente quel disegno nessuno è in grado di vederlo, nemmeno Sutter stesso, che come sappiamo sta scrivendo gli episodi man mano che li gira, come dichiarato durante il Panel del Comic Con di qualche mese fa: spesso torna indietro e ricollega eventi, crea connessioni fra gli episodi, richiami ad eventi passati a guerre che erano solo state rimandate.

E’ in questo modo che sta prendendo vita l’ultima stagione, passo dopo passo.

Ad oggi però, possiamo già fare un po’ il punto della situazione su quello che ci aspetta nella prossima stazione che prenderà il via il 9 settembre su FX.

Per quanto riguarda i personaggi di Gemma TellerJax Teller, ne abbiamo parlato sia durante l’articolo del Comic Con 2014 che in un articolo intervista a Katey Sagal e Charlie Hunnam.

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Partiamo subito con il dire che non vedremo più Maggie Siff nei panni di Tara, Sutter non ha ipotizzato ne prevede la presenza di flashback all’interno dei tredici episodi per quanto la presenza del fantasma di Tara sarà percepibile e assai presente negli episodi.

“Non ho mai fatto flashbacks o sequenze di sogni nello show. Tendono da estraniarmi dalla realtà di uno show come questo. Sebbene la serie I Soprano li abbia utilizzati in maniera molto efficace con Tony, non ha senso per Jax sperimentare questo”

La presenza di Tara sarà percepita tramite Gemma dunque, la quale instaurerà una sorta di dialogo interiore con il fantasma della donna che ha brutalmente ucciso, un dialogo mosso dal senso di colpa, in quanto alla fine lo sappiamo tutti Gemma amava Tara, nonostante tutto. Un elemento interessante per il personaggio di Gemma Teller, e una novità per quanto riguarda lo show, Sutter non si sbottona più di tanto a riguardo.

Su Juice a parlare è proprio il suo interprete, Theo Rossi, il quale sottolinea che il personaggio terrà un profilo basso, in quanto conoscitore di uno dei segreti più grossi della serie dopo i fatti legati alla morte di John Teller.

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Theo Rossi arriva persino a sbilanciarsi, definendo il suo Juice come uno dei personaggi più pericolosi della serie, il fatto che protegga Gemma e il suo segreto lo rende ancora una volta la mina vagante della storia; e in effetti seppur sia forse un’ipotesi azzardata quella di Rossi, forse non è poi così lontano dalla realtà, visto che spesso Juice nelle vicende dei SAMCRO è stato quella classica gocciolina che ha mandato in pezzi il vaso più che farlo traboccare: in passato con lo sceriffo ma ancor peggio durante la sesta stagione, quando grazie alla sua confessione a Nero, rompe l’equilibrio precario che si era creato nella famiglia Teller.

Quello che sappiamo della settima stagione è che per quanto non sentiremo affatto l’idea che tutto si conclude, che è la fine, il sangue e la violenza saranno ancora più all’ordine del giorno, basta dar un’occhiata all’ultimo trailer uscito: Jax al tavolo dei Sons che quasi ringhia quel: “Ho perso mia moglie ma non ho intenzione di perdere il mio club”.

Molte teste rotoleranno, la vendetta sarà la chiave e il punto focale, il cardine dei tredici episodi, non è certo un caso se nei poster promozionali abbiamo visto la faccia di Hunnam diventare un teschio, Jax sarà il Mietitore e questo sicuramente non ci fa pensare nulla di buono a riguardo dell’episodio finale, visto che ancora una volta Sutter ha sottolineato che sarà un finale scioccante quello che andrà in onda il prossimo 3 dicembre 2014, più di quanto non lo sia stato a Mother’s work.

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E mentre Sutter rilascia tramite il suo profilo di Instagram la foto del copione della nona puntata, a noi sono arrivate, rilasciate dalla FX le prime foto della 07×01 Black Windower: dalle otto immagini abbiamo una chiara visione di quello che sarà il primo episodio, sicuramente ci saranno delle scene in prigione con Jax come detenuto, che parla con un uomo, un ariano sicuramente visto i tatuaggi con la svastica in bella mostra, le altre immagini riguardano Wendy e Gemma, la prima a quanto pare ha concluso i suoi mesi in riabilitazione e parlano con Jax, un possibile riavvicinamento fra i due?

C’è anche Nero,seppur non si capisca in che contesto si trovi, sappiamo solo che sarà presente fin dalla prima puntata, c’è da domandarsi da che parte lo troveremo vista la chiusura con Gemma nella passata stagione.

Le Guest star non mancano affatto, sembra proprio che Kurt Sutter voglia fare le cose in grande, al momento abbiamo una bella e folta lista di presenze interessanti per i primi sette episodi, da Marilyn MansonCourtney Love,Annabeth Gish (The Bridge),Malcolm-Jamal Warner (I Robinson) e Lea Michele (Glee) per finire con Matthew St. Patrick, conosciuto ai più per il ruolo di Keith in Six Feet Under, che interpreterà il ruolo di Moses dal settimo episodio in avanti.

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Ma che aria si respira sul set?

E’ di pochi giorni fa il reportage pubblicato da LA Times di Greg Braxton, il quale racconta quale sia l’humor dell’intera troupe oltre che del cast man mano che gli episodi vengono girati e ci avviciniamo verso il ciak finale.

Per quanto riguarda la mente dietro Sons Of Anarchy, Kurt Sutter ha avuto reazioni diverse in momenti diversi, al Comic Con si è dimostrato commosso di fronte al grande supporto che gli è stato dimostrato, l’abbiamo visto con gli occhi lucidi, richiedere al pubblico di tornare alla calma, visto che ha una reputazione da difendere, ma ha ringraziato, ha sempre ringraziato tutti: “ E’ stato un viaggio incredibile che non avrei mai immaginato si realizzasse.

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E infatti è di qualche anno fa la decisione di porre fine alla serie una volta raggiunta la settima stagione, era ed è il momento giusto, anche se ci sono stati momenti in cui l’idea di mettere la parola fine l’ha spinto a tornare sui suoi passi, una sorta di momento di negazione la sua, semplicemente “non voglio affrontare la tristezza.”

Di cosa? Quella di Sons Of Anarchy è pur sempre una famiglia, la sua di famiglia e per quanto si senta più calmo negli ultimi giorni, il peso di chiudere e concludere è quanto mai oneroso: “Ci sono momenti in cui mi sento sopraffatto. Questa è una grande… famiglia disfunzionale, ma è una famiglia. Chiunque è qui vuole essere davvero qui, ama essere qui, e questo è raro. Uno dei nostri obiettivi ora è di guardare a questa stagione considerandola solo come un’altra stagione. “

Appunto, una grande famiglia e non sono affatto segreti i momenti di tensione tra lui e Hunnam per scelte riguardanti lo show, sempre risolte in maniera pacifica anche se spesso si è arrivati al limite, un po’ come nella serie televisiva, a ben vedere ognuno degli attori presenti ha messo un po’ di sé all’interno del proprio personaggio, primo fra tutti Charlie Hunnam, che proprio grazie alla collaborazione con Sutter è cresciuto artisticamente oltre a avere una fama non da poco negli ultimi sette anni.

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Il clima che si respira sul set è il solito è vero, ma c’è anche quell’aria da ultime volte, lo stesso Hunnam ha detto: “Sono davvero triste all’idea di dover dire addio a questi ragazzi, a questo cast e a questo mondo che ho imparato ad amare moltissimo. E’ davvero eccitante essere parte di uno show che in realtà significa qualcosa.”

E questo vale per lui come per tutti i suoi colleghi, indimenticabile il video con cui Ryan Hurst ha detto addio al suo “Opie” rasandosi la barba che l’aveva accompagnato per ben cinque stagioni, si è creato un forte legame fra tutti i membri della serie, questo è fuor di dubbio, la fratellanza non è solo nello show ma anche nella vita reale, i Sons sono davvero una grande famiglia.

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Una famiglia che ha davvero dato tanto, anche se non subito, un crescendo a conti fatti, ma ha dato degli ottimi frutti, inserendosi al fianco di grandi serie televisive come il Trono di Spade, ad oggi è considerato come uno degli show meglio realizzati e anche uno dei più violenti oltre che veritieri, mostra la realtà, senza orpelli e finzioni, la vita di strada, di quelli che si arrangiano con vie alternative e per nulla pulite.

Jax è un moderno Amleto, è vero, con una componente macchiavellica.

Il suo palcoscenico è la strada, la vita di tutti i giorni, la sua è una tragedia che si consuma fra olio per motori, droga e sangue, la sua e quella dei suoi fratelli.

Ma Sons of Anarchy si è guadagnato i suoi 2,9 milioni di telespettatori alla sua prima messa in onda e lo stesso boss del network FX John Landgraf ha detto che il pubblico ha risposto perché “prima di tutto, è una buona narrazione, un’ottima storia con un mondo davvero

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particolare che non era stato esplorato in tv. Ha un cast eccellente, ed è molto divertente, con un umorismo da commedia nera.“Quando l’ho scelto, avevo notato che il successo di alcuni reality show come ‘Ice Road Truckers’ e ‘The Deadliest Catch’ era una vera e propria indicazione di un appetito per un certo tipo di realtà audace vicina alla classe operaia che non veniva portata alla luce sulle emittenti televisive. Questo ha fatto presa su un mondo di uomini duri che spesso viene trascurato”

E ora, guardando ai traguardi, agli Emmy mai ricevuti, anche se sarebbero stati più che meritati, ad altri riconoscimenti, ai fan che li hanno seguiti dall’inizio alla fine, arrabbiati, tristi e scioccati per tutto quello che succede in sei stagioni, Sons of Anarchy si avvicina alla fine, come una bella canzone che dura tanto e poi verso la fine inizia a sfumare, le note si fanno più lievi, leggere, fino a scomparire, l’ultimo movimento prima dell’ultima nota.

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Proprio ora a pochi giorni dalla messa in onda su FX del pilot della settima stagione, sarebbe il caso di ringraziare Sutter per quello che è riuscito a creare fino ad oggi, un universo in cui chi più o chi meno è riuscito a rispecchiarsi, o anche solo a sentirsi coinvolto nelle vite di questi personaggi, nelle loro debolezze, e anche nei loro punti di forza.

Certo, è stata una bella parabola ascendente, per migliorare e rinnovarsi c’è stato bisogno di sporcarsi le mani e parecchio, ma come si suol dire bisogna toccare il fondo per rinascere e risalire.

Un happy ending sarebbe inaspettato a qu

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esto punto della storia, per tutto quello che abbiamo vissuto, per la logica della serie e dei personaggi, la felicità è qualcosa di effimero, che riesci a contare sulle dita di una mano, questo è un mondo corrotto in cui poche cose contano, tra le quali ci sei tu, che puoi sicuramente fare la differenza,combattendo l’oscurità all’esterno, dando tutto te stesso insieme alle persone che ami, per cui daresti tutto, anche quando è tutto perduto e vorresti solo altro tempo per migliorare le cose.

I giorni passano e l’inizio della fine sta per arrivare, è difficile non sentirsi sopraffatti da tutto questo, da tutto ciò che concerne la fine di questa storia, ma siamo pronti ad iniziare l’ultimo viaggio, l’ultimo giro, fino alla fine della strada, ovunque essa conduca.

Run away
I’ll just run away
Like a child
From all of them to you

And now I see
My most constant mistake
Is I don’t know what I love till it’s gone.


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