Oggi pomeriggio, mentre guidavo in autostrada per tornare in città, assorta nell’ascolto della mia selezione di mp3, ho avuto modo di pensare a quello che ultimamente mi sta succedendo e alla “storia” di una mia cara amica.
Lei, che per comodità e privacy chiamerò semplicemente “LEI”, dopo una relazione decennale è giunta ad un bivio: continuare a sopportare le bizze e gli sbalzi umorali del suo uomo che tanto amore sa dare, ma altrettanto disagio le incute, oppure interrompere la relazione, mettere un punto e cambiando strada alla ricerca della felicità?
Io invece…sono alle prese con ben 3 uomini!
Ebbene si, amici…3 uomini che rappresentano tre diverse tipologie dell’universo maschile.
- il bel tenebroso…lui, l’uomo di esperienza e di multiforme ingegno…lui che ha viaggiato, ha sperimentato situazioni incredibili, si è “fatto le ossa” nel mondo; bello, ricoperto di tenebra, affascinante, capace di farmi capitolare con un solo sorriso. Lui…è straordinario. Quando siamo insieme io sto BENE, mi sento tranquilla, completa, soddisfatta, dalla sua bocca escono le parole che io avrei sempre voluto sentirmi dire. Ma poi lui sparisce…per giorni, settimane, mesi! E quando dico che sparisce intendo proprio una vera sparizione! Non si fa più vedere né sentire…né rintracciare. Io ne soffro tanto…questa altalena emotiva mi schiaccia e mi stordisce, eppure quando torna sto lì a braccia aperte!!!
- il giovane ammaliatore…il ragazzo brillante e intelligente che ti sa colpire al primo sguardo. Bhe…la storia è la stessa…quando stiamo insieme mi sento benissimo…ma lui…come il bel tenebroso…spesso sparisce, non mi calcola, praticamente per lui non esisto…e ugualmente io ne soffro. L’aggravante, in questo caso, è che lui, permaloso, lunatico e pericolosamente umorale, ha il “vizietto” di alzare le mani…perché “se tu dici sciocchezze io devo punirti” …ma io non penso di dire sciocchezze…eppure lui ne è così convinto che spesso convince anche me! Questo atteggiamento mi mortifica terribilmente e ancor più mi ferisce il suo modo di farsi vedere e darmi attenzione solo quando ha bisogno di qualcosa…eppure, anche in questo caso, non riesco a troncare con lui!!! Mi ritrovo pure lì ad elemosinare affetto, con l’ulteriore aggravante di sentirmi anche insultata ripetutamente (stessa sorte capitata alla mia amica). Il tutto accade a scapito – ovviamente – della mia autostima…già di per se sufficientemente compromessa.
- il giovane speranzoso…quello che vuole “la fratta”…ma magari si aspetta qualcosa di più…quello che mi darebbe anche una storia, una stabilità, una parvenza di coppia…però io sono troppo presa ad elemosinare affetto su altri due fronti e poi…lui è il “piccolo porto” sicuro, al riparo dai venti, in cui attraccare. Non ti offre altro che un ormeggio…ma questo può bastare a fermare le correnti di un oceano???
Dalla triade si stacca un uomo di cui parlerò brevemente perché rappresenta solo un sogno…
Un vero uomo.
Una persona straordinaria, una di quelle che ti semplificano la vita…
Uno dei pochi che davvero mi ha mostrato rispetto.
L’unico, fino ad ora, che si sia “preoccupato di non farmi preoccupare”
L’unico verso il quale non ho bisogno di elemosinare affetto, lui, ogni giorno, cerca di trovare il tempo per vedermi, anche pochi istanti…non perché abbia bisogno di qualcosa…ma semplicemente per il piacere di passare qualche attimo con me.
…ma lui è sposato…MALEDIZIONE!!! …quindi inutile parlarne!!!
Un sogno è…e tale resterà lasciandomi addosso la tristezza di aver conosciuto il vero benessere e di essermi accorta che non era per me.
La mia domanda ora è:
E’ giusto SOPPORTARE un’altalena emotiva che ci schiaccia pur di rifuggire dalla “solitudine”?
E’ giusto ACCONTENTARSI di qualcosa che non ci entusiasma…pur di non sentirci completamente sole e invisibili?
E’ giusto ELEMOSINARE AFFETTO e LASCIARCI SMINUIRE per avere pochi istanti di “completezza”?
E’ giusto GIUSTIFICARE nelle persone che abbiamo accanto i comportamenti che ci fanno star male?
Davvero il fine è così “tosto” da giustificare il mezzo?
Ha ragione LEI, la mia amica…dovremmo frequentare un corso di autostima, perché forse tutta questa sofferenza non ce la meritiamo davvero e forse non meritiamo nemmeno questi uomini così menefreghisti o così violenti.
La risposta a tutte quelle domande, se mi venissero poste da qualcun altro, io ce l’avrei…un bel NO!
SONORO, GROSSO, DECISO…perché, se li riflettiamo, tutti quei verbi sono NEGATIVI…si tratta di parole di sofferenza, mentre l’AMORE, quello vero, come dice LEI, è “RISPETTO, GIOIA, SPENSIERATEZZA”.
Ma allora…forse la vera domanda che dovrei pormi è: COME FARE PER SMETTERE DI SOPPORTARE?
…davvero non lo so più!!!