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Soprassediamo!

Creato il 29 luglio 2015 da Signoradeifiltriblog @signoradeifiltr

Soprassediamo!

IL FOGLIO LETTERARIO EDIZIONI Associazione Culturale Editoria di qualità dal 1999 Sito internet: 29 LUGLIO 2015 PIOMBINO - Località Cittadella Ore 21 e 30 - CINEMA IN VILLA SARA' PROIETTATO IL FILM COME INGUAIAMMO IL CINEMA ITALIANO (2004) di Ciprì e Maresco PRESENTAZIONE di SOPRASSEDIAMO! - Franco & Ciccio Story a cura di FABIO CANESSA e GORDIANO LUPI Soprassediamo! Franco & Ciccio Story – Il cinema comico-parodistico di Franco Franchi e Ciccio Ingrassia – Il Foglio, 2014 – Pag. 530 – Euro 18 - Contributi di Matteo Mancini e Giacomo Di Nicolò www.ilfoglioletterario.it

Franco e Ciccio sono due clown amati dal pubblico e disprezzati dalla critica, forse proprio perché la loro comicità è legata a un genere poco capito come la parodia. I due siciliani non interpretano parodie perché vanno di moda e garantiscono incassi sicuri, ma perché è il loro modo di essere attori, la loro comicità si forma su quel tipo di cultura popolare. Il cinema italiano conosce la parodia grazie a Totò, Erminio Macario, Raimondo Vianello, Ugo Tognazzi, Walter Chiari, ma l'arrivo sul grande schermo di Franco e Ciccio sconvolge gli schemi e imposta il discorso parodistico in termini ben più radicali. La critica non li comprende, massacra ogni pellicola con attacchi virulenti, ai limiti dell'offensivo, definendo la loro comicità stupida e volgare, non rendendosi conto di offendere anche il pubblico che affolla le sale e rifiutando di capire i motivi del successo. Franco e Ciccio pagano la stagione dell''impegno politico, l''eredità del neorealismo e l''assurdo intellettualismo di certa critica che, come diceva Fulci, "deve vedere mondine e partigiani per apprezzare un film", ma che uccide lentamente il cinema popolare.

DISTRIBUITO DA PDE DISTRIBUZIONE - Via Forlanini, 36 – 50019 Sesto Fiorentino (FI) – Magazzino catalogo: Piazzale Giorgio Ambrosoli snc – 27015 Landriano (PV) – www.epde.it. – Promotore: Massimo Roccaforte – ex NDA - via Pascoli, 32 – 47853 Cerasolo Ausa di Coriano (RN) - Tel 0541682186 - fax 0541683556 – i libri fuori dai libri <[email protected]>.

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La Cineteca di Caino è una nuova collana dedicata al cinema che si affianca al già presente supplemento aperiodico cartaceo dell''omonimo blog: http://cinetecadicaino.blogspot.it/. Se il primo numero della fanzine a diffusione gratuita è dedicato a Nando Cicero ed è intitolato W la foca!, il primo libro della collana non poteva che essere riservato a Franco Franchi e Ciccio Ingrassia, due comici che hanno dominato il mio immaginario di bambino. Il blog La Cineteca di Caino è stato inaugurato il 6 maggio 2011 con questo breve post:

"Inauguro questo spazio dedicato al cinema spiegando le ragioni del titolo. Il cinema è da sempre una delle mie passioni, come lo è Cuba e la sua cultura (anche il cinema cubano, che farà parte di questo spazio). Per questo motivo voglio citare uno scrittore cubano a me caro: Guillermo Cabrera Infante, che scriveva di cinema sotto lo pseudonimo di G. Cain (la sceneggiatura di Vanishing Point è firmata così). Ecco perché La Cineteca di Caino: nel mio spazio, come un piccolissimo Cabrera Infante, voglio parlare del cinema che amo, alto o basso non importa, non sono definizioni che interessano, basta che sia un cinema fatto con il cuore. Parlerò del cinema trascurato dalla critica ma amato dal pubblico, di un cinema che la critica importante ha sempre stroncato". Nel blog trovate articoli sui vari generi e sottogeneri del cinema italiano: commedia sexy, nazi-erotico, women in prison, tonaca-movie, horror, esorcistico, decamerotico, noir, splatter, gore, cannibalico, mondo-movie e chi più ne ha più ne metta. Trovate persino una breve Storia del Cinema Italiano (molto sintetica) a puntate; molti post sono dedicati a Franco & Ciccio, Gloria Guida, Edwige Fenech, Tomas Milian, Joe D'Amato, Ruggero Deodato, Ferdinando di Leo, Luigi Cozzi, Bruno Mattei... attori, attrici e registi simboli d'un cinema da non dimenticare.

Come inguaiammo il cinema italiano La vera storia di Franco e Ciccio di Ciprì e Maresco (2004)

I libri della nuova collana si propongono di approfondire il discorso su identiche tematiche con volumi agili e tascabili, ma anche con ponderose monografie.

Gordiano Lupi
Direttore Editoriale
Il Foglio Letterario
0565.45098
www.ilfoglioletterario.it
www.infol.it/lupi

Regia: Daniele Ciprì e Franco Maresco. Interpreti: Gregorio Napoli, Francesco Puma, Tatti Sanguineti, Fana Benenato, Ina Benenato, Maria Letizia Benenato, Rosaria Calì Ingrassia, Giampiero Ingrassia, Gaetano Andronico, Goffredo Fofi, Tullio Kezich, Pippo Baudo, Bernardo Bertolucci e Pino Caruso.

Ciprì e Maresco in questo eccellente documentario non si ripropongono tanto di rivalutare la comicità di Franco Franchi e Ciccio Ingrassia, quanto di ricordare il modo di ridere di un tempo che rispecchia la giovinezza di alcune generazioni. Le immagini scorrono tra spezzoni di film con Franco e Ciccio, vecchi critici che parlano malissimo dei loro lavori, nuovi commentatori che apprezzano la comicità da avanspettacolo, parenti che narrano la vita, amici e colleghi che ricordano aneddoti, testimonianze di una carriera lunga e ricca di successi. Tra tutti sarebbero da malmenare (a puro scopo correttivo, senza troppa violenza) gente come Goffredo Fofi, Tullio Kezich e Bernardo Bertolucci. Basterebbe andarsi a rileggere cosa scrivevano e dicevano di Franco e Ciccio quando erano in vita.

Franco e Ciccio sono stati due attori geniali, la presenza in scena bastava a scatenare l'ilarità del pubblico, i loro giochi di parole e la comicità gestuale e clownesca sono proverbiali ( Soprassediamo!), così come è rimasta negli annali la stupidità della nostra critica colta che stroncava per partito preso ogni loro lavoro.

Franco e Ciccio debuttano come coppia comica nel 1954, al Cinema Teatro Capitol di Castelvetrano.

Ciccio Ingrassia nasce a Palermo nel 1922 (certi testi indicano date e luoghi di nascita errati, ma voi fidatevi ché questi sono giusti), ultimo di cinque figli, da padre muratore e madre casalinga. Come primo lavoro è intagliatore di tomaie (in pratica fa le scarpe), ma frequenta l'avanspettacolo insieme al grande amico Enzo Andronico, che diventerà presenza fissa e spalla comica al cinema. Ciccio Ingrassia fa parte del Trio Sgambetta, insieme a Ciampo e Andronico, ma i tre comici non riscuotono successo, al punto che non riescono neppure a pagare i debiti.

Franco Franchi - che si chiama Francesco Benenato - nasce a Palermo, nel quartiere popolare della Vucciria, in una situazione di totale indigenza. Padre muratore, madre impiegata in una manifattura di tabacchi, non abbiamo certezze sul numero dei fratelli, visto che spesso lui ha parlato di 18 e a volte si è corretto dicendo che erano sopravvissuti solo 9. Franco a vent'anni fa il comico di strada, conosce Ciccio al Bar degli Artisti a Palermo, i due si piacciono e decidono di fare qualcosa insieme a teatro.

Gordiano Lupi www.infol.it/lupi

Core ingrato è il loro primo numero che replicheranno all'infinito, al cinema e in televisione. Negli anni Cinquanta molti teatri ospitano le loro gag, ma il primo film importante sarà I due della legione (1962) di Lucio Fulci. Ciccio Ingrassia sposa Rosaria Calì nel 1960, dopo averla conosciuta a Milano. Da lei avrà solo un figlio: Giampiero. Irene Gallina, invece, è la moglie di Franco, che gli darà due figli. Nel 1959 la coppia comica incontra a Catania Domenico Modugno che li scrittura e li fa debuttare in Appuntamento a Ischia (1961) di Mario Mattoli, dove una loro breve apparizione contribuisce ad aumentarne la popolarità. L'onorata società di Riccardo Pazzaglia è un altro lavoro del 1961, che insieme a tanto teatro e commedie musicali ( Rinaldo in campo) fa compiere passi in avanti al duo comico. "Pazzaglia era troppo intellettuale per noi", dirà Ciccio Ingrassia, anche se alcuni anni dopo interpreteranno il suo Farfallon (1974). Domenico Modugno comincia a essere geloso di Franco e Ciccio, non vorrebbe lasciarli andare per la loro strada, ma Franchi taglia il rapporto. "Tu ti sei fatto la villa? Bene, noi no. Vorremmo farcela", dice. Nel 1962 - 63 la coppia comica siciliana interpreta ben 12 film. Logico che non siano capolavori, spesso esiste solo una abbozzo di sceneggiatura, si scrive "Adesso entrano Franco e Ciccio" e si lasciano liberi di impostare gag da avanspettacolo. Tra le cose migliori citiamo Il giudizio universale (1961) di Vittorio De Sica e tutti i film diretti da Lucio Fulci che è il primo a intuire che l'aggressivo deve essere Ciccio Ingrassia, mentre il ruolo di mamo spetta a Franco Franchi. Nel periodo 1962 - 67 escono 13 film di Fulci interpretati da Franco e Ciccio, tutti molto curati, pur se girati ognuno in non più di quattro settimane. Nel 1964 debutta con loro il vecchio amico pugliese Pasquale Zagaria (in arte Lino Banfi), ancora con i capelli, ne I due evasi di Sing Sing e successivamente ne I due parà (1965), dove Fulci si permette di ironizzare prima di Woody Allen sulla figura mitica di Fidel Castro. Franco e Ciccio fanno tanto cinema, ma anche radio, televisione e non si scordano del teatro che frequentano con Eduardo De Filippo. I film che li vedono protagonisti sono girati in fretta, peccano di ingenuità, sono dedicati a un pubblico popolare, ma funzionano. Il cinema di serie A non sopporta Franco e Ciccio, ma loro incassano molto, hanno un pubblico composto di ragazzini e dal proletariato di un'Italia ormai scomparsa. I due comici ricordano la farsa di Plauto, mai sboccata, sempre dentro le righe, surreale, irrazionale, ma non volgare. Ricordiamo cose divertenti come I due mafiosi di Giorgio Simonelli e Due marines e un generale (1965) con Buster Keaton. Cominciano i primi contrasti all'interno della coppia, perché Ciccio vorrebbe fare cose più alte e sperimentare strade diverse, mentre Franco accetta tutte le proposte. In questa situazione vediamo la coppia comica nel cast di Che cosa sono le nuvole (1967), un grande film di Pier Paolo Pasolini, dove recitano niente meno che con il mitico Totò. Franco Franchi e Ciccio Ingrassia portano nei loro film alcuni amici con i quali lavorano dagli esordi: Enzo Andronico, Umberto D'Orsi, Lino Banfi, Ignazio Leone, Nino Terzo e Tano Cimarosa. Quando comincia il periodo della commedia sexy entrambi si trovano a disagio, perché la loro comicità è per tutti, mai volgare, dedicata ai ragazzi e ai bambini. Mariano Laurenti continua a fidarsi dei comici siciliani e li vuole come interpreti de I due maghi del pallone (1970), ma in questo periodo giunge anche la chiamata di Luigi Comencini per vestire i panni de il gatto e la volpe nel Pinocchio televisivo. I due attori cominciano a litigare e lavorano separati, si sentono troppo legati e vogliono essere liberi di fare il loro gioco. Per Ciccio si aprono le porte del cinema drammatico con un piccolo ruolo ne La violenza: quinto potere di Florestano Vancini, con la grande interpretazione dello zio matto in Amarcord (1973) di Federico Fellini e con il complesso prete di Todo modo (1976) di Elio Petri. Franco Franchi interpreta Ultimo tango a Zagarol (1973) di Nando Cicero, geniale parodia di Ultimo tango a Parigi di Bernardo Bertolucci. Si sentirà sempre a disagio per questo lavoro, perché la pellicola esce con un divieto ai minori di anni quattordici mentre lui è sempre stato un attore per bambini. Franchi vive il film come un tradimento nei confronti del suo pubblico. I due comici tornano insieme per Farfallon di Riccardo Pazzaglia, ma anche per due film dove Franco Franchi è attore e Ciccio Ingrassia regista: Paolo il freddo e L'esorciccio. La casa di produzione di Ciccio finisce male per malintesi e soprattutto a causa di soldi trafugati da un collaboratore, così l'esperienza alla regia finisce ed è un peccato perché i due lavori girati erano buoni. In questo periodo assistiamo a un susseguirsi di rotture e di riappacificazioni, anche se i due comici resteranno amici per tutta la vita, pure tra numerosi litigi a causa di caratteri diversi. Negli anni Ottanta fanno molta televisione e le loro cose peggiori vengono proprio da questo media che vede proliferare canali privati ed emittenti commerciali. Tra le cose belle ricordiamo Kaos dei Fratelli Taviani, la messa in scena cinematografica de La giara di Pirandello. Crema, cioccolata e... paprika di Michele Massimo Tarantini è il peggior film in assoluto che interpretano con un ruolo marginale. Protagonisti di questa tarda commedia sexy sono Barbara Bouchet e Massimo Montagnani, ma il problema è la presenza del figlio del boss mafioso Michele Greco, che porta guai giudiziari a Franco Franchi. Nel 1989 Franchi e Merola vengono accusati di mafia da un pentito e vengono fuori frequentazioni sospette con la famiglia dei Greco. Il procedimento penale viene archiviato, ma la vicenda distrugge moralmente e fisicamente Franchi che si ammala in maniera grave e muore l'11 dicembre del 1992, dopo aver partecipato all'ultima puntata di Avanspettacolo, strappando a tutti un applauso commosso. Ciccio Ingrassia, privato del più caro amico, del collega che considerava un fratello, gli sopravive per oltre vent'anni, ma lo vediamo solo in poche dimenticabili partecipazioni. Muore nel 2003, stanco e malato.

Grazie Ciprì e Maresco di averci ricordato due campioni della risata, due uomini che hanno segnato la nostra infanzia, l'adolescenza e la prima sofferta maturità. È merito anche vostro e di questo emozionante documentario se non riusciremo mai a dimenticarli.


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