L'interessante survival game sviluppato da 11 bit studios ci fa vivere la guerra, quella vera
Dopo aver provato This War of Mine esattamente un mese fa, con una beta contenente i primi dieci giorni della storia e una serie limitata di location visitabili, eccoci alle prese con la versione definitiva del gioco, che vanta peraltro una traduzione in italiano per i testi a schermo (con diverse disattenzioni qua e là, tuttavia).
Abbiamo già parlato del talento di 11 bit studios nel campo degli strategici (sono gli autori dell'ottima serie "tower offense" Anomaly) e di come sia stata coraggiosa la scelta del team polacco di cimentarsi con un genere difficile come quello dei survival game. Speravamo che la bravura degli sviluppatori e la loro capacità di introdurre idee innovative potesse in qualche modo offrire una prospettiva diversa rispetto a questo particolare filone videoludico, viziato da limiti intrinseci come la ripetitività dell'azione. Nei survival game, infatti, giunti al game over si ricomincia da capo e bisogna fare fondamentalmente le stesse cose, seguire la medesima progressione e sperare di arrivare più lontano, magari sbloccando nuovi oggetti e sperimentando situazioni inedite. Ebbene, il cambio di prospettiva c'è stato, ma unicamente in termini di narrazione e realismo dell'esperienza. This War of Mine ci mette davvero nei panni di un gruppetto di sopravvissuti barricati in una casa abbandonata, all'interno di una città improvvisamente posta sotto assedio; e, allo stesso modo, ci impone di soddisfare i bisogni di ogni personaggio, che si tratti di stanchezza, fame, malessere fisico o mentale. Che un prodotto del genere, così crudelmente realistico, possa costituire il classico "pugno nello stomaco" e sensibilizzare rispetto a certi temi è fuor di dubbio. Quello che ci siamo chiesti durante le nostre partite è se un'impostazione di questo tipo possa anche essere divertente da giocare, scoprendo che la risposta a tale domanda non è poi così scontata.twittalo! This War of Mine è un survival game crudo e realistico, capace di consegnare un messaggio forte e chiaro
Giorno e notte
Il gameplay di This War of Mine si divide in due fasi: giorno e notte. Di giorno avremo il tempo e la tranquillità per soddisfare i bisogni dei personaggi, tenergli su il morale facendoli parlare (una feature che non era presente nella beta) e utilizzare gli oggetti trovati in giro per costruire svariati tipi di utensili e apparecchi, da quelli più semplici a quelli più complessi.
Generalmente le prime cose che bisogna creare sono una pala e una spranga, fondamentali per sgombrare eventuali macerie che ostruiscono il cammino verso una zona perlustrabile o per scassinare armadi o serrature; dopodiché si può passare alla realizzazione di un letto (riposare bene è una delle cose da non sottovalutare), di un fornello (per cucinare cibi che andrebbero altrimenti consumati crudi) e, più in là, di armi bianche o da fuoco, da tenere in casa contro eventuali ladri o da portare con sé durante le sezioni di ricerca notturna. Veniamo quindi alla notte, il momento in cui dovremo decidere quale dei personaggi andrà in giro alla ricerca di risorse e quali, invece, rimarranno a difendere la casa da possibili intrusioni o si godranno un po' di sonno. Avendo sempre davanti le condizioni specifiche di ogni sopravvissuto, che evidenziano problemi come la stanchezza, la fame e la presenza di ferite o malanni, nonché la capienza dello zaino, risulta abbastanza semplice capire chi dovrà fare cosa. Certo, un conto è partire con l'intenzione di rubare carne in scatola, medicine e componenti per il crafting, un altro è effettivamente tornare a casa vivi e con il materiale desiderato. Realismo, ricordate? L'impianto funziona utilizzando un sistema di controllo semplice e intuitivo, basato sul solo mouse: un click sui personaggi per selezionarli, un altro perché raggiungano un determinato punto della mappa o interagiscano con un oggetto, un doppio click perché lo facciano di corsa. Trascinare il puntatore consente inoltre di scorrere la schermata, mentre la rotella aumenta o diminuisce lo zoom. Nella parte bassa dello schermo trovano inoltre posto le schede di ogni personaggio, che si aggiornano con una sorta di diario che rivela i loro pensieri nell'immediato e le riflessioni su quanto sta accadendo. This War of Mine - Il trailer di lancioInesorabilmente
L'avventura inizia sempre alla stessa maniera, con tre personaggi all'interno di una casa i cui oggetti sono disposti in maniera casuale. La collocazione random è necessaria per cambiare un minimo le carte in tavola da partita a partita, visto che la prima cosa da fare è appunto cercare nell'edificio le risorse da utilizzare per costruire oggetti, riempire l'armadietto dei farmaci e magari mettere qualcosa sotto i denti. Sempre durante il giorno può succedere che qualcuno venga a bussare alla nostra porta, offrendo un baratto oppure chiedendo il nostro aiuto per una missione più o meno difficile (estrarre qualcuno dalle macerie, trasportare un ferito, ecc.) che impegnerà uno dei componenti del team per una giornata ma al contempo comporterà un rischio reale: la persona che mandiamo potrebbe anche non tornare. Potrà persino accadere che si presenti qualcuno in cerca di un riparo, e lì bisognerà decidere se accogliere o meno una nuova bocca da sfamare.
Tutte decisioni che al game over ci verranno "rinfacciate", tracciando le linee di una condotta positiva o negativa, ma che alla fine dei conti non influenzerà in alcun modo le esperienze successive, ponendosi semplicemente come un "diario" che, una volta di più, ci farà comprendere gli orrori della guerra e ciò che la gente è costretta a fare in situazioni del genere. Il tempo disponibile durante il giorno può essere azzerato in qualsiasi momento per passare alla fase notturna, che è naturalmente quella più movimentata e in cui vengono messe in pratica meccaniche stealth basate soprattutto sulla percezione dei rumori. Rubare da un deposito abbandonato è un conto, rovistare nei cassetti di una casa ancora abitata, magari da persone armate, non è invece la stessa cosa. Quando le cose si mettono male si può fuggire di corsa cliccando su di un unico comando e vanificando un'operazione di ricerca che però viene resa più lenta e frustrante dalla limitata capacità dello zaino. Questo fattore va purtroppo a influenzare la godibilità del gioco nella sua interezza, visto che bisogna fare un bel po' di tentativi prima di capire come funzionino determinati aspetti del gameplay e la progressione è molto lenta. Se nel frattempo uno dei nostri personaggi si ferisce o si ammala, inoltre, le cose diventeranno ancora più incerte e ritrovare l'equilibrio di partenza potrebbe diventare impossibile. Capita più volte di morire per una stupidaggine (correre in un ospedale presidiato? Non è una buona idea) oppure tornare a casa e scoprire che uno dei propri compagni ha deciso di farla finita perché troppo depresso. Eventi talvolta casuali, talvolta meno, che ribadiscono un concetto di rigido realismo. Molto toccante, molto profondo e certamente interessante, ma anche parecchio deprimente. Al di fuori di questo discorso si pone la realizzazione tecnica, davvero peculiare, con personaggi filmati dal vivo e tradotti poi sullo schermo con uno stile "pittorico", quasi del tutto monocromatico ma molto dinamico, coadiuvato da un comparto audio essenziale ma capace di creare la giusta atmosfera.Requisiti di Sistema PC
- Configurazione di Prova
- Processore: Intel Core i7-4500U
- Scheda video: AMD Radeon R7 M260
- Memoria: 8 GB di RAM
- Sistema operativo: Windows 8
- Requisiti Minimi
- Processore: Intel Core 2 Duo da 2,4 GHz, AMD Athlon X2 da 2,8 GHz
- Scheda video: NVIDIA GeForce 9600 GS, ATI Radeon HD 4000
- Memoria: 2 GB di RAM
- Sistema operativo: Windows XP SP3, Windows Vista
- Requisiti Consigliati
- Processore: Intel Core 2 Quad da 2,7 GHz, AMD Phenom II X4 da 3 GHz
- Scheda video: NVIDIA GeForce GTX 260, AMD Radeon HD 5770
- Memoria: 4 GB di RAM
- Sistema operativo: Windows 7
Pro
- Approccio crudo e realistico
- Stile grafico originale e gradevole
- Ha atmosfera da vendere
Contro
- Un po' troppo lento, un bel po' difficile
- Fondamentalmente ripetitivo
- Sa essere molto, molto deprimente