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Sopravvivere ad un trauma. Parte I

Creato il 24 marzo 2012 da Labellaeilcavaliere
La morte di un personaggio amato

Ci sono migliaia di modi in cui un personaggio può essere tolto di mezzo e la fantasia degli autori sembra non avere limiti in proposito. Pugnalato, avvelenato, massacrato sotto gli occhi attoniti di lettori impotenti, i sadici romanzieri sembrano non provare pietà per le loro stesse creature. Dissolto nel nulla o nell’acido, ogni personaggio sa che prima o poi avrà in sorte di pronunciare l’ultima battuta e uscire elegantemente di scena, per quanto glielo consenta l’autore.
Che il trapasso avvenga all’inizio o alla fine della storia non cambia: il trauma è inevitabile. I metodi per superarlo sono vari come quelli impiegati dagli scrittori per privarci della dolce compagnia dei nostri amati; ma visto che possiamo parlare solo di quelli legali (che non coinvolgano vendette dirette o per mezzo di assassini prezzolati) la lista si riduce.
Il primo metodo, e quello tuttora più efficace, resta quello di coinvolgere qualcuno nella vostra disperazione. Amica, fidanzato, parenti prossimi o lontani che non vedete da quando avevate otto anni, tutti sono un terreno fertile di sfoghi e lamentele. Sceglietene uno e dategli il tormento finché non avrà preso in mano il libro e l’avrà iniziato. A quel punto potrete sganciare la bomba. “Sai, forse qualcuno non fa proprio una bella fine”.
Panico negli occhi di chi avete coinvolto in questo massacro letterario che segnerà profondamente anche la sua esistenza. Vi odierà, ma soprattutto se avete scelto un’amica- di solito le più propense a immedesimarsi nel vostro dolore- saprà perdonarvi, salvo restituirvi il favore dandovi un altro libro con una morte ancora più atroce e sconvolgente. Si sa, fa parte del gioco.
Quando vi restituirà il favore siate pazienti, certi traumi si superano solo se condivisi e l’amica o parente lontano che vi hanno scelto come bersaglio vi fanno un grande onore: pensano che siate abbastanza forti da sopportarlo. Dimostrategli che potete farcela.
E poi vendicatevi.
L’unico caso al mondo in cui i sentimenti di rivalsa possono portare qualcosa di buono, forse, è proprio questo.

Alaisse

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