Nei giorni 23, 24 e 25 settembre 2011
Soqquadro partecipa con tredici dei suoi artisti alla fiera d’arte Arteinfiera di Scandiano (RE).
Artisti partecipanti:
FRANCO DALLA POZZA, ENZO FORLETTA, FRANCESCO GRANELLI, ANDREA LUCCHETTA, FABIO MARIGO, ANDREA MERCEDES MELOCCO, RAFFAELE MISCIONE, ROBERTA PEVERELLI, MAURIZIO PICCIRILLO, ANGELA SCAPPATICCI, JESSICA SIEFF, NORBERTO TEDESCO, MAURO ZUCCHI
DURATA: 23-25 settembre 2011
INAUGURAZIONE: venerdì 23 settembre ore 15.00
ORARI: 23 settembre 15.00/19.00 – 24 e 25 settembre 10.00/19.00
LUOGO: Parco Fiere Scandiano (RE)
CURATRICE: Marina Zatta
INFO: 333.7330045
@mail: [email protected]
Web: www.soqquadro.eu
Soqquadro partecipa a questa edizione della fiera d’arte di Scandiano con 4 stand in cui espone tredici dei suoi artisti che rappresentano vari stili artistici, figurativo, informale, astratto, computer art, impressionismo. In tutte e tre le giornate di svolgimento della Fiera, all’ora di apertura, è prevista un’inaugurazione che si effettuerà alla presenza di Autorità Provinciali, Regionali e addetti del settore.
Franco Dalla Pozza si esprime attraverso forme a spirale solo apparentemente identiche a loro stesse, ma che invece si sviluppano nelle varie e possibili direzioni della mente da cui sono generate e che, in parte, generano. Per costruirle Dalla Pozza ha utilizzato degli strumenti da lui ideati che servono a produrre, sotto guida attenta e controllata del pittore, un’evoluzione “naturale” del cerchio e un suo sviluppo spaziale che ne solidi l’esistenza rendendolo entità possibile.
Enzo Forletta parla così del suo lavoro: “Dai graffiti preistorici sulla roccia ai graffiti sui muri e sulle saracinesche attraverso impressionismo, divisionismo, surrealismo, cubismo, futurismo, realismo, dalla Gioconda alle Ninfee ai Girasoli, tutto è stato dipinto infinite volte ma la spinta all’espressione continua e ogni pennellata è sempre la prima e ogni colore o impasto è sempre unico, originale mai uguale conta solo l’essenza quando la si riesce a cogliere.”
Francesco Granelli affronta diversi stili, tutti rivolti alla rappresentazione formale dell’immagine e dell’immaginario, in cui prevalgono i colori caldi del rosso e del giallo disposti con pennellate brevi ma violente; l’incontro fra i colori deve rappresentare l’incrocio tra le diversità e le conoscenze; ogni opera si deve risolvere in brevissimo tempo (action painting) altrimenti perde il contatto con l’estro conduttore perché, come diceva Kris, “l’artista non rappresenta la natura, né la imita, ma la crea di nuovo”
Andrea Lucchetta, parlando di sé, ci dice: La sofferenza mi ha portato alla pittura psicosomatica. Il mio cammino si rivolge alla persona in tutti i sensi. Ho ripassato quelli che erano i tratti somatici delle persone, i volti, e sono andato nello specifico con i particolari anatomici e, adesso che mi sento pronto, trasferisco le immagini che vedo nel foglio.
Fabio Marigo ama indagare il macabro, l’occulto, la volgarità e il dolore con la forza della provocazione. Di se stesso dice: Non ho fatto scuole altolocate. Non ho titoli di studio importanti ne’ lauree pluricentenarie. Non conosco personaggi illustri. Non ho esposto in gallerie dai nomi cool. Non vengo pubblicato e non vinco concorsi. Non faccio parte dell’ultra-snob élite degli artisti contemporanei. Non cerco di essere innovativo e originale. Non cerco fama o gloria. Dipingo solo ciò che sento veramente.
Andrea Mercedes Melocco espone in questa occasione i suoi Totem: assi di legno fortemente incise e destinate all’abbandono riprendono vita. Un minuzioso e lunghissimo lavoro, guidato da uno sguardo che va oltre l’immediatezza, vaga oltre i confini della mente, là dove ogni materia ritrova l’unità originaria rimarginando le ferite aperte. Le vene e le arterie riprendono vita e accolgono segni in metallo che formano pentagrammi simbolici su cui si modulano intense visioni interiori.
La pittura di Raffaele Miscione trae spunto da molti motivi,trovi a esempio i colori gualciti dei vecchi muri di Napoli, degli intonachi dei vicoli, della lava del Vesuvio, le porosità dei tufi; quella di Miscione è pittura di memoria, materia toccata di una luce che la fa esplodere,ricordi ancestrali e immagini sepolte da cenere. Raffaele Miscione si diploma all’Istituto Statale D’Arte di NAPOLI sotto la guida di: Enrico Cajati Ginevra Rizzuto Elio Waschimps e frequenta in seguito l’Accademia delle Belle Arti di Napoli.
Roberta Peverelli presenta in questa occasione opere della serie “Abstraction” di cui ci dice: è un viaggio a ritroso nel tempo, antica memoria di terre lontane e antichi mosaici. Le opere traggono ispirazione dai mosaici bizantini, di cui uno degli elementi preminenti fu la lirica della luce, attraverso la quale proiettare immagini fantasiose in una dimensione astratta ed ultrasensibile. Qui lo spazio tende a dilatarsi, e le figure si convertono in immagini immateriali e ricche di colori. La natura resta comunque sempre il fulcro della mia esplorazione.
L’arte digitale, è l’ultimo sentiero intrapreso da Maurizio Piccirillo. Della sua scelta l’artista ci dice che: “Dopo la musica e la poesia, l’elaborazione di frattali mi ha incuriosito e catturato. Con la geometria frattale il mio scopo è riunire nel mio mondo artistico suono, parole e immagini. Per ora rimango affascinato dall’arte frattale. Questo si può notare dall’utilizzo dello sfondo nero, colore che caratterizza il mio stile e mi consente di rendere vive le immagini rendendo la musicalità, la poesia e la delicatezza.
Angela Scappaticci presenta opere che orbitano intorno alla monocromia del bianco e ci spiega: “L’idea è sfatare il concetto per cui i quadri debbano essere realizzati con i colori; un quadro può essere costituito anche solo da forme e simbolismi. Il bianco è la risultanza derivante dalla somma dei colori nello spettro elettromagnetico, ed è denso di significati: dalla purezza e spiritualità occidentali al simbolo del lutto di molte religioni orientali. Il bianco è la tavolozza cromatica più completa in cui tutto si può immaginare.
Jessica Sieff , partendo dalle cose più piccole e semplici, come una goccia d’acqua o un fiore, passando per la complessità del volto umano, fino all’immensità di un paesaggio, ricerca la perfezione e la bellezza del mondo in cui vive. Crea immagini che possano attirare l’osservatore per la loro semplicità, scontata e allo stesso tempo tanto prepotente che non può lasciare impassibile. Per evidenziare questo discorso la Sieff “calca la mano” con forti contrasti cromatici e violenti giochi di luci e ombre.
Norberto Tedesco predilige il figurativo, con escursioni in altri generi. Per la pittura usa oli, acrilici e gessetti su legno o carta, per la scultura il legno o l’argilla. Lavora da foto che fa ad amici e parenti che usa come modelli, elaborandole anche in computer grafica per la realizzazione di collage – decollage. Ha fondato ed è presidente di una associazione artistica con la quale promuove l’arte nel suo territorio, a Giffoni Valle Piana.
Mauro Zucchi dice: “Dipingere per me significa uscire da una società dominata dalle logiche meccaniche e tecnologiche. Questa realtà priva di umanità mi spinge a cercare nella pittura Forme espressive, portatrici di contenuto, nelle quali il colore è anima e sostanza. Non parto da correnti contemporanee, ma dall’analisi dei grandi classici otto e novecenteschi, con una nuova e intima consapevolezza semantica e linguistica del paesaggio, dell’oggettistica e dei sentimenti umani che rappresentano il mio “Essere”.
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