Le persone sbagliate al posto sbagliato, la strategia che non ci voleva, le nomine in quota partito, l’arroganza di non
Così Soresina giunge dopo nomine criticatissime alla pagina più nera: la volontà di vendere, nemmeno affittare (era la proposta che veniva dal Centro popolare lombardo con Ambrosoli), ma addirittura la casa di riposo Zucchi Falcina. La denuncia all’opinione pubblica da parte di Cgil, Cisl e Uil ha la forza di chi ha cercato in ogni modo di ragionare senza usare la forza. Che i sindacati pubblichino un volantino così lascia sconcertati: significa che hanno trovato di fronte un muro di gomma, anzi la precisa volontà di vendere a vantaggio di privati un bene pubblico dei soresinesi, e che dicano quello che vogliono le formali definizioni di Fondazione. I soresinesi sentono come propria la casa di riposo dove si trovano i loro parenti e lavorano molte persone del territorio, così come avviene ovunque. Ora ci vorrebbe un commissario, chiedono i sindacati, che segnalano anche il comportamento tristissimo dei dirigenti che bene o male si sono presi il pri