Ma a parte questo, grazie a tale post, apprendo con stupore le reali motivazioni per cui Standard & Poor's ha declassato gli Stati Uniti d'America
«Rispetto alle nostre precedenti previsioni, il nostro scenario di base rivisto assume ora che i tagli d’imposta del 2001 e 2003, attesi scadere alla fine del 2012, resteranno in essere. Abbiamo cambiato le nostre assunzioni di questo perché la maggioranza dei Repubblicani in Congresso continua ad opporre resistenza ad ogni misura che alzerebbe il gettito fiscale, una posizione che riteniamo il Congresso abbia rafforzato, approvando la legge».E non capisco proprio come i nostri Inzuppatori di Biscotti della destra atea-devota filobushiana possano gongolarsi con ragioni che non hanno. I tagli non sono sufficienti, dunque. Occorre in qualche modo anche alzare le tasse.
Scrive oggi un editorialista di punta della Pravda della Confindustria italiana, Guido Rossi:
«Non è un caso che le democrazie siano in crisi e debbano essere rivisitate, poiché si è aggravato il fatto che sia sempre una minoranza dei cittadini, direttamente o indirettamente i più ricchi, a governare. La forbice fra ricchi e poveri è diventata intollerabile, sicché se un quarto di tutti i redditi e il 40% della totale ricchezza degli USA va all'1% dei percettori di reddito risulta evidente la ragione per cui le scadenti recenti misure decantate da Obama non siano riuscite ad aumentare la tassazione dei ricchi».Ah, ecco dunque, mi sembrava che abolire le province non fosse sufficiente.