Le vendite di abbonamenti a quotidiani e periodici su tablet non cannibalizzano il formato cartaceo ma addirittura lo alimentano.
Questo è quanto emerge da una ricerca pubblicata da The Professional Publishers Association [PPA], associazione inglese che riunisce oltre 200 editori di testate sia consumer che professionali.
La ricerca identifica una correlazione positiva tra la readership su tablet e qualla sulla carta. Emerge infatti come il 96% di coloro che possiedono un tablet abbiano letto nell’ultimo anno una pubblicazione cartacea contro una media nazionale dell’80%. La PPA sostiene che mentre è crescente l’interesse verso il formato digitale i lettori continuano a volere entrambi i formati.
Spiega Marius Cloete, responsabile dellla ricerca, che “i possessori di tablet hanno una probabilità maggiore rispetto alla media di aver letto una rivista – su carta – negli ultimi 3 mesi, dissipando il mito che i possessori di tablet stiano abbandonando la carta a favore del digitale. Al contrario le due piattaforme si combinano per ampliare il repertorio di lettura”.
La ricerca conferma la “lean back experience”, già nota nell’utilizzo dei tablet, la cui fruizione è prevalentemente domestica con il 73% delle peraone che lo usa a letto ed il 96% sul divano, un’abitudine di consumo molto simile a quella di riviste e giornali.
Al tempo stesso eMarketer ha diffuso i dati consolidati e le sue proiezioni sino al 2015 per la penetrazione dei tablet nella UE5 che include il nostro Paese.
Se attualmente in Italia circa il 20% degli utenti di Internet utilizzano un tablet, grazie alla condivisione del device tra più persone in ambito domestico, [Human Higway stima in 4 milioni di persone gli utilizzatori di tablet nel nostro Paese e due milioni di pezzi in circolazione] tale percentuale dovrebbe arrivare al 46% nel 2015.
Una crescita esponenziale, seppure con un trend in rallentamento dal 2013 rispetto ai due anni precedenti, che comunque ci vede dietro allo sviluppo previsto per Francia, Germania e Regno Unito.
Quanto questo aiuterà i ricavi del comparto editoriale è ovviamente tutt’altro discorso, ma quello che appare confermato è la necessità di lavorare in termini di integrazione e complementarietà delle diverse piattaforme. Ennesima lezione che viene dal fallimento, dalla chiusura del «The Daily» che invece, tra le altre cose, era mono-formato.
Sorpresi?
Sul tema «The Economist», proprio nello spazio dedicato specificatamente alla “lean back experience”, segnala quelle che secondo The Economist Group e the Pew Research Center’s Project for Excellence in Journalism sono le migliori infografiche sul consumo di notizie in mobilità.