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Sorpresa! Abolita l’IMU, nel 2013 sulla casa si è pagato quanto il 2012 (quando l’IMU c’era)

Creato il 08 gennaio 2014 da Ediltecnicoit @EdiltecnicoIT
Sorpresa! Abolita l’IMU, nel 2013 sulla casa si è pagato quanto nel 2012 (quando l’IMU c’era)

Sembra una barzelletta, ma, purtroppo, non lo è. Le stime sul gettito fiscale derivante dalla tassazione degli immobili nel 2013 sono di 23,7 miliardi di euro: la stessa cifra che gli italiani hanno pagato nel 2012 quando era in vigore l’IMU.

A rendere nota la paradossale contraddizione sono i costruttori dell’ANCE che hanno preso posizione sulla ventilata possibilità di aumento della TASI, la tassa sui servizi indivisibili che rappresenta una delle “tre gambe” di cui si compone la nuova IUC (le altre due sono l’IMU per le seconde case e la TARI per i rifiuti).

“Dopo un anno a discutere dell’abolizione dell’IMU, per imprese e cittadini nessun risparmio in vista”, scrivono i costruttori. “Siamo punto a capo e anzi per la seconda abitazione si profilano rincari oltre l’11%“.

“Sono sette anni che in Italia si discute di come tassare le abitazioni: ICI, IMU, IUC, TASI”, commenta amaro Paolo Buzzetti, numero uno di ANCE ma il risultato di “questo infinito balletto di sigle e cifre“, continua Buzzetti, ha avuto come unico risultato quello di bloccare “una ripresina del mercato immobiliare che aveva fatto capolino dopo l’estate danneggiando cittadini e imprese”.

E intanto è tornata alla ribalta anche la c.d. Mini IMU che i proprietari dovranno pagare entro il 24 gennaio 2014 per le abitazioni principali che si trovano nei Comuni che hanno deciso l’aumento dell’aliquota base dell’IMU.

Il nodo della TASI
Intanto sulla ventilata ipotesi di aumento dell’aliquota TASI sulle prime e sulle seconde case dal 2,5 per mille (aliquota indicata nella Legge di Stabilità 2014) al 3 per mille manca ancora l’accordo tra Governo e Comuni.

A prescindere da quanto verrà deciso, occorre che si arrivi a un punto fermo entro il 16 gennaio 2014 (termine del pagamento della prima rata). Alcune indiscrezioni, intanto, lasciano trapelare la possibilità di uno slittamento della prima rata al prossimo 16 giugno con la diminuzione da quattro a tre annue massime.

E intanto l’ANCE lancia un appello all’Esecutivo Letta, “perché eviti una nuova clamorosa stangata sulla casa: le abitazioni in Italia sono tassate più che nel resto d’Europa e per le seconde case si tratta di un appesantimento fiscale inaccettabile”.


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