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E oggi, vi racconto del mio amaro in bocca. Capita ancora oggi, purtroppo, che la diversità, la disabilità non solo non sia accettata ma venga trattata con superficialità e ignoranza.
Scrivo questo post con le lacrime agli occhi e con un nervoso nello stomaco che non so come spiegare e tradurre a parole... Ieri sera mi sono recata a scuola di mia figlia in occasione dei colloqui con i docenti. Si sono insegnante ma anche mamma, e in quell'occasione sono andata a scuola con la veste di madre attenta e presente. L'abito da insegnante l'ho lasciato a casa!
Super contenta dei risultati di mia figlia e del suo impegno riconosciuto e celebrato nella sua scheda di valutazione. Mentre attendevo il mio turno ho avuto modo di conoscere altri genitori, di scambiare quattro chiacchiere, di confrontarmi con loro. Durante la giornata, ognuno preso dal proprio corri corri quotidiano, non abbiamo mai occasione di concederci più di quel "Ciao" e quel sorriso che ci regaliamo ogni dì. E' stato bello! Ed è stato bello essere dall'altro capo della relazione: condividere l'attesa, placare le ansie dei ragazzi che fremevano e al tempo stesso temevano chissà quale responso dell'oracolo. Ho conosciuto anche L. la mamma di una cara amica di mia figlia che di solito non viene mai. L. è sordomuta dalla nascita e quando può, sbagliando, evita occasioni sociali per timore di non essere capita o di sentirsi tagliata fuori nei dialoghi di gruppo. Ma questa volta ha voluto esserci. La ragazza era impegnata in palestra e quindi L. ha deciso di farsi accompagnare da sua madre, in modo che potesse interloquire con i docenti e tradurre, riferire quanto volesse dire ai docenti, riportare le sue esternazioni e interazioni. E' stato piacevole trascorrere del tempo con lei e con nonna C. Chiaramente all'inizio ho fatto fatica a capire come comportarmi, interpretare le sue parole ma alla fine abbiamo trovato il modo per interagire senza imbarazzi e con assoluta serenità. Ma quando oggi mia figlia è rientrata a casa aveva le lacrime agli occhi e mi ha detto: "mamma ma essere diversi è un peccato?" Ho voluto approfondire, con tutte le difficoltà che, sapete meglio di me, di interagire con una figlia adolescente! Era arrabbiata. Anzi era arrabbiata a buona ragione. Quella mattina in classe la figlia di L. è stata ripresa "Non era necessario creare confusione portando due persone a colloquio!". La ragazza, giustamente, ribatte e spiega come mai fosse necessario che accompagnasse qualcuno la sua mamma. Ma l'insegnante continua "si ho capito ma ci ha messo in difficoltà! Oltretutto pareva proprio non capire, non so che utilità potesse avere la sua presenza!". La ragazza ha pianto. La classe è rimasta di sasso. L'insegnante ha poi provato a scusarsi arrampicandosi sugli specchi per cercare un modo carino per venir fuori da quella situazione. Ovviamente senza grandi risultati. La reazione dei ragazzi ha avuto però presa sull'insegnante che poi è ritornata sui suoi passi. E vorrei vedere, scusatemi! A volte la diversità ci imbarazza a tal punto da renderci "imbecilli"?!?!? Non so... Spero solo che ciò sia servito agli adulti per imparare ad affrontare la diversità senza temerla e ai ragazzi di conseguenza. Certo è che L. davvero non se lo meritava. E' solo una mamma che non voleva perdersi un pezzetto della storia scolastica della sua bambina. Era riuscita a fare un passo avanti... mi auguro questo la motivi ulteriormente anziché bloccarla per ripartire dall'inizio. Ricordiamoci che noi siamo esempi per i nostri ragazzi e certe gaffe non possiamo permettercele!
Per la rubrica SOS SOSTEGNO: Maestra Carmen per GioCoLandia.