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S.O.S. tata cercasi

Creato il 14 marzo 2011 da Ary72
Trovare una baby sitter, si sa, non è affatto un'impresa semplice. Nella sua spasmodica ricerca di una tata degna di questo nome, Fujiko si è imbattuta in una serie di personaggi degni di nota.
La prima che contattò si presentò puntuale come un orologio svizzero, peccato che avesse più anni della sua bisnonna e che, per sua dichiarazione, fosse asmatica, cardiopatica e con notevoli problemi di artrite. Notare che il piccolo gnomo aveva dieci mesi allora.
Le feci gentilmente presente che, forse, non era il caso.
La seconda l'abbiamo segnalata alla Sciarelli: preso l'appuntamento per il colloquio si è resa irreperibile per i successivi tre anni. Tutt'ora il telefono non dà segni di vita.
La terza pareva una brava persona, era un'insegnante di scuola media precaria, molto gentile e disponibile. Fissammo un appuntamento per conoscerci, peccato che poco prima mi chiamò per chiedermi se, nel caso, fosse stato possibile portare il bimbo al suo domicilio così, nel mentre, dava ripetizioni private.
Non le risposi nemmeno, rimasi pietrificata, ancora oggi mi si può leggere quell'espressione sul viso tra lo stupito e l'incredulo.
Dopodichè tra vari contatti e mancati colloqui ripiegai sulla signora che mi aiutava nelle faccende: aveva necessità di trovare un lavoro più remunerativo ed io cercavo una persona a tempo pieno, così l'accordo fu fatto.
Con la stazza di un lottatore di sumo e l'appetito di un pirana la tata F. è rimasta con noi per diverso tempo. Come sapeva svuotare lei frigo e dispense, poche sanno fare. Dove passava lei non rimaneva traccia di cibo commenstibile.
Le lasagne della zia Carla? Sparite. Alla richiesta di spiegazioni si scopriva sempre che erano "andate a male", tradotto: "erano nella sua borsa".
Evvabbè.
Bugiarda come un bimbo colto con le dita nella nutella, era in grado di negare qualuque cosa.
Una volta, rompendo il lampadario durante le pulizie (come cazzo abbia fatto ancora non si sa), disse che era stato il terremoto.
Evvabbè.
Dal momento che si dice che il paese è piccolo e la gente mormora, lei, prendendo alla lettera il famoso detto, contribuiva condividendo una marea di cazzi nostri con la comunità locale.
Evvabbè
Ma ciò che le ha dato il colpo di grazia è stata la sua innocente abitudine di pensare a voce alta. Ecco, se avete una tata con tale inclinazione provate ad ascoltarla quando crede di essere sola a casa e non si è accorta che voi siete proprio lì dietro alla porta. Nel caso, dicevo, potreste scoprire cose interessanti e la suddetta tata potrebbe uscire da casa vostra alle velocità della luce.
Poi è arrivata S. la baby sitter indiana. Dolce, soave come una melodia, sorriso sempre stampato, lingua conosciuta quasi esclusivamente inglese (prova a raccontare i cazzi miei in giro così!).
Durante il colloquio abbiamo parlato di tante cose.
"In India dormite con i bambini?"
"Sì fino ai dieci anni! Voi no?"
"Dipende, da noi qualcuno li mette nella loro stanza già dai primi giorni"
La tata S. ha guardato smarrita i miei figli con aria compassionevole.
"No, noi li abbiamo nella nostra stanza" mi sono affrettata a rincuorarla.
Ricordo ancora il sospiro di sollievo che le è valsa l'assunzione. Della serie se non sono di parte noi non le vogliamo.
In tutto questo idillio la tata S. ha scoperto di essere incinta e, purtroppo sta molto male con le nausee, molto probabilmente non riuscirà più a venire (che sia la maledizione di casa Fujiko?).
E la ricerca continua.


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