In una intervista rilasciata ad aostanews24, Vincenzo Caminiti spiega le ragioni della sua uscita da Stella alpina, ma non dice cosa farà nel prossimo futuro. Lascerà la politica? Al momento parrebbe di no. Quale formazione o progetto politico lo attrarrebbe? Non sa, non conosce bene gli altri partiti o movimenti per sbilanciarsi. Maccome! E’ stato eletto nel 2010 e in cinque anni di politica attiva ancora non sa distinguere quali sono le caratteristiche e le differenze fra i vari partiti presenti in Consiglio? Ha bisogno di altri quindici giorni per prendere una decisione? Come se quindici giorni fossero sufficienti a riempire il vuoto di conoscenza che non ha saputo colmare in cinque anni? Mettiamo che sia come dice lui, facciamo finta di credere nella sua ingenuità (gravissima per un politico) e cerchiamo di aiutarlo nella scelta. Dunque, lui dice: “Non ce la faccio più a vedere sempre queste persone che accentrano il potere”.
Detta questa frase il nostro Vincenzo non può lasciarsi ammaliare dall’Union che l’accentramento del potere lo esercita in primis. A destra il nostro Vincenzino ‘u ribbelle, ha già detto che non ci va, rimangono Alpe, UVP, Sinistra radicale e M5s. Nel M5s non ce lo vogliono in quanto profugo di un altro partito; l’UVP è l’altra fetta dell’Union in ansia di nuovo matrimonio; la Sinistra radicale è troppo lontana, sì perché sarà pure ribbelle il nostro Vincenzino, ma all’interno di un quadro moderato; resta Alpe. Dunque se Vincenzo Caminiti crede nel cambiamento di questo sistema clientelare, sue le parole: “Non si può pensare di fare solo promesse, ma a volte bisogna dire anche dei no in modo che la gente capisca…”, la sua scelta non potrà che essere quella di stare all’ opposizione. Ma così non sarà! Il consigliere di lasciare la maggioranza non ci pensa proprio. Lui vuole cambiare il partito dal di dentro! Ma se non c’è riuscito con la Stella alpina pensa di farcela con l’Union? Con l’UVP, con il PD? Sostiene che con la Stella non ci stava bene a livello umano, ma che c’entra il livello umano con la politica? Alla domanda con chi si è trovato bene in Consiglio comunale, preferisce non rispondere. “E’ una questione privata”. Una questione privata? Si parla di Consiglio comunale e di consiglieri non di feste o di incontri riservati! Non fa i nomi. Per lui il Comune è luogo privato. Dubito che confonda il contesto con qualcosa d’altro e tema di passare per infame. Credo che faccia un po’ di confusione. Non siamo ancora a quel punto!