Ieri ho acceso la tv dopo parecchio tempo che non lo facevo. In seconda serata hanno trasmesso Sotto accusa, un film che vale la pena vedere.
Sotto accusa è un film drammatico, che parla di uno stupro e del calvario che le vittime allora e ancora oggi (dopo 27 anni) passano per poter vedere i lorocarneficisbattuti in galera.
Non si tratta di fantascienza, anzi non solo è tratto da un fatto realmente accaduto, in un bar di New Bedgord, Massachusetts, nel 1983; ma fatti del genere continuano ad accaderne tutt’oggi.
Protagonista è una giovane ragazza di nome Sarah Tobias (Jodie Foster), che viene violentata in un bar da tre uomini tra l’incitamento della folla.Solo un ragazzo ha pensato di chiamare la polizia ma non ha voluto lasciare i suoi dati, a causa della conoscenza con l’aggressore.
La ragazza scappa terrorizzata e si fa portare all’ospedale per essere medicata e per denunciare i tre stupratori. Già nel pronto-soccorso viene trattata dal personale come una sorta di prostituta che si è cercata lo stupro a causa della sua cattiva reputazione, lo stesso trattamento lo ricevette in tribunale e tra gli stessi incitatori.
Il procuratore Kathryn Murphy (Kelly McGillis) si occupa del suo caso ma persuasa dal suo capo accetta un patteggiamento per lesioni colpose per i tre stupratori, escludendo lo stupro. Così ai tre vengono dati 9 mesi di reclusione.
La vicenda delle lesioni colpose finirà per rovinare ancora di più la reputazione della vittima facendola apparire come consenziente. Il procuratore Kathryn, inizia a occuparsi più a fondo del caso quando scopre che attorno agli aggressori c’erano anche dei complici che incitavano il compimento lo stupro.
Tra le due inizia un rapporto di amicizia, poichè il procuratore si rende conto delle sofferenze della vittima e che non poteva continuare a mettere a dura prova la sua credibilità. Così rischiando di perdere la causa porta i tre stupratori in tribunale e aiutata da due testimoni (la cameriera e in particolare Kenneth Joyce, l’amico di uno dei tre stupratori prima restio poi scelse di collaborare) riesce a portare in tribunale anche chi ha assistito e incitato lo stupro, poichè se non fosse per loro lo stupro non si sarebbe potuto verificare. La causa viene vinta e oltre a far mandare in galera gli istigatori, ottiene il risultato di far aumentare la pena da scontare ai tre stupratori e la modifica dell’imputazione da lesioni colpose a violenza sessuale.
Lo stupro continua ad essere il reato più frequente contro le donne e l’unico reato in cui la vittima viene trattata alla stregua di un imputato che deve dimostrare la propria innocenza. Nonostante la gravità del reato c’è la tendenza generale a reputarlo un reato di minore entità. Molte donne per questi motivi faticano a denunciare. La protagonista della storia è un personaggio positivo, lotta a sangue freddo non si arrende, anche se purtroppo il calvario è lungo e i pregiudizi sono tanti.