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Sotto il cielo stellato dell’Asinara

Creato il 17 agosto 2013 da Perladietiopia

“Tu semini deserti, deserti e poi

ancora ti lamenti d’aver fame

Tu cavalchi deserti, ma in fondo poi

qualunque tuo percorso porta a un cognome

E ti rimproveri d’essere ancora qui

ma se campagna chiama risponderai un’altra volta sì”

Alessandro Sipolo -

Sotto il cielo stellato dell’ Asinara, tra un tramonto e l’altro 17 giovani laureati in Scienze Politiche in compagnia del prof. dalla Chiesa e di Libera si sono incontrati ancora una volta. Sono giovani carichi di passioni con la voglia di cambiare le cose e di dimostrare alla società civile che migliorare si può, si deve e bisogna farlo dal basso, come direbbe Don Gallo.

Studenti all'Asinara

Martina, Mattia, Samuele, Alessandro, Elisa, Mauro, Luana, Caterina, Ilaria, Monica, Marco, Gianmarco, Dario, Martina, Roberto, Chiara e Valeria per una settimana hanno guidato i turisti curiosi tra le celle del famoso carcere dell’Asinara, cercando di delegittimare quei falsi miti cristallizzati nell’immaginario collettivo. Hanno regalato informazioni preziose sullo stesso carcere che ha ospitato per diverso tempo Cutolo e Riina,  proprio lì nel cuore dell’isola, vicino a quel mare cristallino della Sardegna che ancora oggi rimane un importante simbolo di lotta all’illegalità, alla criminalità organizzata.

2013-08-15_2303
Giovani emozionati e animati dalla passione, si sono fatti così portavoce di un messaggio che dovrebbe risuonare nella coscienza di ogni cittadino italiano: la mafia c’è e insieme bisogna combatterla e perché no, anche con l’informazione.

E la sera sotto un cielo tappezzato di stelle cadenti gli stessi ragazzi e il Prof. si sono seduti col naso all’insù sul sagrato della Chiesa di Cala D’oliva per discutere “L’Italia civile dei Don. Da Don Milani a Don Ciotti”, perchè come dice Nando la bellezza stimola l’intelletto.

In compagnia di una capretta con un corno solo, Andrea-Berta, un cinghialetto e un riccio-topo sono sbocciati spunti di riflessioni che hanno infiammato gli animi e hanno stimolato il confronto su temi rilevanti civilmente parlando. Ognuno di noi dovrebbe farne tesoro perchè il mondo possa finalmente cambiare, diventare più tollerante, più aperto all’amore.

l'alba all'Asinara
E inebriati da un mirto denso e rosso si aspettavano le prime luci dell’alba vicino al mare, con in sottofondo la musica dolce di Alessandro e le voci emozionate di quei 17 ragazzi che ora sono un po’ più “ricchi” di quando sono arrivati e si portano dentro un’emozione e un messaggio importante che non possono che condividere.



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