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Sotto il culo della rana – Tibor Fischer

Da Marta

Sotto il culo della rana – Tibor Fischer

“Sotto il culo della rana” di Tibor Fischer è un libro che ho saputo rivalutare.
Narra la storia di un gruppo di ragazzi i quali vivono in una condizione di sfiga assoluta.
Il titolo del libro infatti è l’inizio di un noto proverbio ungherese :
“sotto il culo di una rana in fondo a una miniera di carbone” che sta a significare l’aver toccato decisamente il fondo.
Ora , i protagonisti vivono nell’Ungheria degli anni Cinquanta. L’atmosfera è terribile , prima l’oppressione nazista e poi sovietica e in più la minaccia del servizio militare a cui si cerca di scappare in tutti i modi possibili. E per sfuggire a questo ambiente i modi sono tanti , come per esempio far parte di una squadra di pallacanestro ( di “dilettanti professionisti” ) in serie A oppure cercando di rincorrere quante più possibili ragazze.
E dopo questa breve introduzione al libro spero di aver chiarito il livello di sfiga che circonda la storia.

E sono state due le frasi che mi hanno colpito maggiormente.

Si ottiene sempre quello che si vuole quando non lo si vuole

Alzino la mano tutti coloro a cui è successa una cosa simile.
Non l’avete fatto? Impossibile!
Deve esservi successo almeno una volta.
E a questo proposito io do ragione a Fischer , quello che dici è vero.
Ma se cambiassimo quel sempre in spesso? Mi sembra un cambiamento ragionevole.
Perchè dal mio punto di vista io credo che tu abbia ragione , davvero , ma non sempre.
Le persone dovranno pur avere il diritto di ottenere quello che vogliono quando lo vogliono.
Se si impegnano , è naturale.

Si diventa coraggiosi facendo cose coraggiose , così come si diventa forzuti facendo flessioni? Il coraggio era ossa o muscoli?
Coraggiosi si nasce o si diventa?

Questa è l’altra frase che mi ha dato da pensare.
E davvero non saprei cosa rispondere , però volendo essere razionali sarei più tentata di dire che il coraggio di un uomo matura nel tempo.
Si confronta con le varie prove che uno deve affrontare e in tal modo si evolve. Ma se non fosse così?
Se esistessero davvero persone più predisposte ad affrontare i problemi? Come la mettiamo?


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