Dal sottosuolo partenopeo si è levata una scintilla.
Potrebbe alimentare una flebile brace per trasformare lo strato di cenere che ha ricoperto il nostro patrimonio culturale in fuoco vivo e ardente.
Per il convegno Nazionale del FAI (Fondo Ambiente Italiano) conclusosi ieri, in fresca veste di Capo Delegazione di Savona ed assieme ad altri Delegati e volontari, ho visitato il ventre di una città così ricca di cultura e bellezze artistiche-architettoniche e paesaggistiche, ma vittima del degrado.
Le catacombe di Napoli sono aperte al pubblico grazie all’impegno di tanti ragazzi coordinati dal Parroco di Rione Sanità. Si è creato un circolo virtuoso di lavoro di recupero di un umanità disagiata e un inestimabile patrimonio storico.
Tema trattato nella tre giorni, ha visto diverse realtà a confronto e l’avvicendarsi di pensieri di intellettuali ed economisti e il frutto del lavoro delle 112 Delegazioni e dei suoi tanti volontari nel comune pensiero del FAI, presente sul territorio a tutela di un patrimonio che è di tutti.
Con un manipolo di iscritti, ha potuto negli anni recuperare e restaurare 35 beni ed affrontare ogni giorno emergenze territoriali grazie al riconoscimento presso le istituzioni.
Desiderio comune che il “manipolo” si trasformi in esercito.
Un pensiero ottimista è emerso dalle illustri personalità internazionali invitate all’evento. La brace è ancora viva e sotto la cenere la cultura italiana e il suo patrimonio artistico e territoriale saranno ancora da esempio.
FAI anche tu un gesto d’amore per il nostro Paese, aiutaci a togliere la cenere.
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