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SOTTO QUESTO SOLE TREMENDO di Carlos Busqued

Creato il 17 settembre 2012 da Paolo Franchini

Sotto questo sole tremendo«Sotto questo sole tremendo» è un romanzo che fa male. Per questo, quindi, va letto. Sono le cose che ci danno più fastidio, d’altronde, a farci pensare come serve e a permetterci di ragionare davvero.

Carlos Busqued, classe 1970, arriva in Italia con una storia che, uscita in Argentina, ha già fatto faville in Francia e in Germania grazie a tutta la cupezza che porta con sé. I protagonisti vivono alla giornata la propria vita, anestetizzati da hobby che sanno di eterna adolescenza (modellismo), ma anche di indubbia patologia (insetti fulminati raccolti in abnorme quantità), storditi da documentari trasmessi in TV per raccontare i misteri del mare o i retroscena dei più terribili conflitti. Ci pensa poi la droga, quando i palinsesti perdono qualche colpo, a consegnare Cetarti e gli altri attori che animano il romanzo a quella nebbia in cui si può solo galleggiare fra sogno e realtà. Ed è in questa zona fumosa, il più delle volte, che accade tutto quello che non dovrebbe: le ceneri dei propri genitori gettate come fossero concime, cani che abbaiano e fanno paura ammazzati con un colpo di rivoltella, disgraziati legati e rapiti solo per mettersi in tasca qualche banconota. Squallore allo stato puro, insomma.

Alla fine, solo il destino (o la realtà, se preferite), cerca di sistemare le cose. È una condizione non definitiva, comunque, perché certe vite non si possono rimettere in equilibrio. Carlos Busqued l’ha capito e ce lo racconta in maniera pregevole.

Per dovere di cronaca, solo un paio di pagine danno l’impressione di essere di troppo, perché non aggiungono nulla a quanto ci rimane addosso alla fine: decine di righe, per capirci, messe in fila per raccontare con eccessiva dovizia di particolari una scena di sesso di gruppo che scorre sul monitor di uno dei protagonisti, srotolata da una cassetta VHS a luci molto più che rosse.

Una nota stonata, tuttavia, che non rovina in alcun modo questo magistrale concerto noir.


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