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Sotto un occhio vigile

Creato il 01 marzo 2012 da Mcnab75

Sotto un occhio vigile

Non sono un grande appassionato di UFO.
L’argomento mi affascina, ma oramai il settore è talmente saturo di cialtroni, megalomani, visionari e imbroglioni che risulta davvero complicato parlarne senza rischiare di citare fonti quantomeno poco attendibili (per non dire altro).
Eppure la domanda “siamo soli nell’universo?” affascina ancora milioni di persone. Anzi, col nuovo millennio iniziato da appena una dozzina di anni fa c’è una crescente percentuale di individui che credono a un’imminente manifestazione dei cosiddetti extraterrestri. Dunque parliamone, come al solito senza prenderci troppo sul serio, e vediamo che discussione ne salta fuori.

Secondo alcuni studiosi – con questo termine intendo coloro che valutano il “fattore UFO” con piglio scientifico – la Terra potrebbe essere sotto osservazione da molti anni. Ipotesi che implicherebbe una serie di fattori:

  • Chi ci spia ha necessariamente una tecnologia molto superiore alla nostra;
  • Chi ci spia adotta una politica non interventista nei nostri confronti;
  • Chi ci spia ha interesse a proteggere il pianeta, più che la nostra civiltà.

Alcuni chiamano questo scenario “la teoria dello zoo“. In pratica noi saremmo soltanto gli abitanti scarsamente evoluti di un universo in cui altre forme di vita più intelligenti hanno da tempo scoperto modi per viaggiare nello spazio e forse anche nel tempo. Sebbene sia impossibile ipotizzare le reali intenzioni di tali creature nei nostri confronti, prevale l’idea che essi ci considerino poco più che animali da osservare – appunto – come facciamo noi nei nostri zoo.

L’ipotesi di un’invasione – tanto celebrata da Hollywood – pare improbabile. Conquistare un intero pianeta sarebbe strategicamente complicato, anche disponendo di una tecnologia infinitamente superiore a quella delle superpotenze terrestri. Molto meglio agire da osservatori, da controllori. Cosa che può avvenire sia infiltrando degli agenti (ricreati in laboratorio?) nei centri di potere – economico, politico, militare – sia inviando saltuarie missioni di ricognizione da basi spaziali intermedie.

Sotto un occhio vigile

Uno dei più celebri incontri ravvicinati italiani, il "caso Lotti". Nel novembre del 1954 la signora Lotti trovò una piccola astronave nel boschetto in località Cennica (SI). Dal velivolo sbucarono due esseri (riprodotti nella vignetta) che fotografarono la donna, la quale fuggì verso il paese. Il caso ebbe molta eco sulla stampa.

Saltiamo a pié pari l’ipotesi degli “infiltrati”, tanto cara ai cospirazionisti, e occupiamoci di quella dei “ricognitori”. Dando per buona questa teoria si spiegherebbero i tanti avvistamenti di navi spaziali (gli UFO) segnalati da ben prima che gli esseri umani riuscissero a spedire i primi velivoli in cielo.
Se vogliamo azzardare ancora qualcosa di più, potremmo aggiungere che la teoria dei ricognitori spiegherebbe anche gli “UFO crash” insabbiati man mano dai vari governi terrestri. Per ogni centinaio di missioni andate a buon fine ce ne sarebbe qualcuna terminata in un tragico incidente. Il caso più noto – e forse anche il falso storico più evidente – è quello di Roswell. In realtà ci sono decine e decine di documentazioni relative a “strani oggetti precipitati al suolo”.
Date un’occhiata a questa lista. E’ stilata dal CSETI (Center for the Study of Extraterrestrial Intelligence) e considera soltanto i casi che hanno riscontri pratici da esaminare.

Dunque può darsi che qualcuno ci stia monitorando da lassù.
Ma a dirlo sono soltanto gli ufologi e i creduloni? Direi di no.

Harry Truman diede espressamente ordine all’aviazione militare americana di abbattere ogni “oggetto volante non identificato”. Un sorprendente documento britannico declassificato ad ottobre 2008 ha confermato che al pilota americano Milton Torres era stato ordinato di fare fuoco su di un UFO, la cui dimensione era pari a quello di un aereo di linea nel 1957.
A Richard Nixon furono mostrati i resti di un presunto disco volante conservato in una base militare in Florida. Quando poi il presidente diede segni di preoccupante squilibrio, i vertici della sicurezza nazionale evitarono di mostrargli altro materiale di quel genere, temendo che potesse fare qualche clamorosa dichiarazione pubblica.
Anche Ronald Reagan era un vero appassionato di UFO (e anche di radioestesia e astrologia, ma questo è un’altra storia). Esistono rapporti scritti e confermati dai membri del suo staff riguardanti un avvistamento in prima persona dello stesso Reagan. Quando era ancora un “semplice” senatore della California il suo jet privato fu affiancato per diversi secondi da un oggetto volante non identificato che poi si dileguò a velocità impossibile, sparendo dai radar. I repubblicani consigliarono a Reagan di non pubblicizzare troppo la faccenda, che infatti uscì sulla stampa a fine mandato. E’ dunque possibile che dei “ricognitori” abbiano deciso di dare un’occhiata da vicino a colui che da lì a breve sarebbe diventato l’uomo più potente della terra?
Bill Clinton è stato uno dei presidenti americani che più si interessato della questione extraterrestre, rilasciando spesso dichiarazioni ambigue e lasciando capire che non stava solo a lui la decisione di rivelare la verità sui dossier della CIA riguardanti gli avvistamenti di dischi volanti. Ancora oggi, partecipando a summit e incontri internazionali, risponde ben volentieri a domande sugli UFO e sui contatti con creature extrarrestri, augurandosi di poter presto mostrare i documenti a cui ha avuto accesso durante la presidenza.

Sotto un occhio vigile

Pochi sanno che nel trattato di riduzione degli armamenti nucleari tra USA e URSS fu inserita una clausola di “mutuo avvertimento” nel caso di avvistamenti di velivoli non riconducibili alle due superpotenze o ai loro dichiarati alleati. Onde evitare un procurato allarme che avrebbe potuto scatenare un’escalation nucleare i due leader firmarono anche questa clausola senza battere ciglio. Cosa li spinse a non riderci su? Il fatto che pochi mesi prima un oggetto volante non identificato sui cieli dell’Alaska era stato scambiato per qualche ora per un cacciabombardiere sovietico, mettendo in allerta le forze armate statunitensi.

Del resto già Stalin si dimostrò particolarmente sensibile al problema. Commissionò un rapporto al responsabile dei primi programmi spaziali Serghiei Koroliev, al matematico Mytislav Keldish, al chimico Alexandr Topciep e a Igor Kurciatov, uno dei padri dell’atomica sovietica. Il verdetto di Koroliev fu singolare: “Gli UFO non sono un’arma misteriosa degli avversari occidentali dell’URSS e dunque non rappresentano un pericolo per la sicurezza della patria”.
Il che però lasciò un punto di domanda grande come una montagna: se quei velivoli non erano americani né russi non potevano essere nemmeno terrestri. Perciò chi li pilotava?

Sotto un occhio vigile

Il presunto UFO crash del 1969, a Sverdlovsky (ex URSS).


Filed under: cospirazionismo, misteri

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