Il romanzo Sottomissione di Michel Houellebecq è stato oggetto di un grande dibattito in Francia durante i primi mesi di questo 2015.
Uscito pochi giorni prima degli attentati di Parigi, il racconto dell’autore de Le particelle elementari descrive una ipotetica realtà francese del prossimo futuro.
L’opera è di difficile interpretazione, non tanto per i concetti o la tipologia di scrittura, quanto per i contenuti politico sociali delle vicende raccontate.
Si può essere portati a personalizzare la lettura forse più del dovuto, specie alla luce di quanto accaduto nella realtà.
I rischi di un coinvolgimento troppo marcato, ad esempio per una chiave di lettura prettamente politica, oppure una immedesimazione negli stati d’animo del protagonista con tutti i suoi aspetti positivi e negativi, oppure ancora nell’analisi dei rapporti uomo-donna che lascerebbero aperto un grande dibattito, sono presenti durante tutto lo scorrere delle pagine.
Occorre dunque uno sforzo di volontà per affrontare il testo secondo una lettura distaccata per poter apprezzare sia il contesto generale che i dettagli.
A mio parere, mettendo in pratica queste precauzioni, il risultato sarà ottimale.
Il libro narra le vicissitudini di un insegnante universitario che vede cambiare improvvisamente lo scenario politico del Paese verso una direzione che solo pochi giorni prima sembrava impossibile.
Le modalità con cui avviene un tale cambiamento sono piuttosto verosimili, se si conosce bene la storia europea del secolo scorso.
Il fatto che un partito si trasformi da outsider in protagonista assoluto pur non avendo i numeri sufficienti è cosa già vista, basti pensare ad accordi di governo portati più ad escludere il nemico storico che pensati per il bene futuro.
Altri aspetti del “disegno” del leader musulmano sono invece più inverosimili.
Il protagonista assiste quasi da spettatore al cambio della scena politica, in particolar modo nel settore istruzione, che viene monopolizzato e gestito dal partito musulmano grazie a finanziamenti privati provenienti direttamente dall’Arabia Saudita, secondo gli accordi di governo stilati con il partito socialista.
Questo il contesto che si presenta al lettore.
Un contesto all’interno del quale il nostro insegnante si muove alternando situazioni private discutibili e stati d’animo altalenanti.
Il lettore può essere portato a simpatizzare per il protagonista oppure ad odiarlo, a seconda degli aspetti sui quali si sofferma.
Oppure, come già detto in precedenza, può considerare le sue vicende personali come un puro pretesto per la narrazione politica.
Non è importante.
Ciascuno può avere la propria chiave di lettura ed è proprio questo il motivo che fa di Sottomissione un libro veramente interessante sul quale i componenti di un gruppo di lettura avrebbero modo di confrontarsi.
La vera forza del libro sta infatti nella capacità di creare dibattito e coinvolgimento, stimolando emozioni diverse in lettori diversi.
Tempo di lettura: 5h 21m