Il soufflé o sufflè è un tipico piatto francese. La cottura del soufflé avviene lentamente, è un processo molto delicato ed a cui bisogna prestare molta attenzione, per questo, nel linguaggio comune, viene spesso usato come termine di paragone.
Ingredienti: per 4 persone
zucchero semolato g 130
mandorle a lamelle, tostate, g 50
3 uova
cannella in polvere
farina
una pesca
una bustina di vanillina
4 amaretti
4 savoiardi
burro
Preparazione: 40’
- Montate con la frusta elettrica gli albumi con g 70 di zucchero e un pizzico di cannella, aggiungete i tuorli e successivamente, lavorando l'impasto con il cucchiaio di legno con movimenti dal basso verso l'alto e viceversa, incorporatevi una cucchiaiata di farina setacciata con la vanillina.
- Imburrate molto bene 4 stampini di vetro, spolverizzateli con un poco di zucchero, sbriciolatevi sul fondo un savoiardo, aggiungete un pizzico di mandorle tostate, distribuitevi l'impasto preparato, quindi passateli in forno a 200° per 15' circa.
- Intanto rosolate in padella la pesca a spicchi, con una noce di burro, lo zucchero rimasto e gli amaretti sbriciolati.
- Sfornate i soufflé e serviteli subito, senza sformarli, accompagnati dalla composta di pesca.
Quanto nutre una porzione: 326 calorie.
Vino consigliato: Moscato d'Asti, Colli Euganei Fior d'Arancio, Moscato di Trani
Il Moscato di Trani DOC è un vino prodotto nelle tipologie Dolce Naturale e Liquoroso. Si ottiene da uve Moscato Bianco (localmente detto anche Moscato di Trani o Moscato Reale), minimo 85%, a questo si possono eventualmente aggiungere uve di altri vitigni a bacca bianca autorizzati nella provincia di Bari (massimo 15%).
La zona di produzione comprende interamente i comuni di Trani, Ruvo di Puglia, Bisceglie, Corato, Andria, Canosa di Puglia, Minervino Murge, Barletta, Terlizzi e Bitonto, in provincia di Bari, e parte di Cerignola e Trinitapoli, in provincia di Foggia.
Trani vanta un’antica tradizione vinicola: dal suo porto, infatti, partivano i vini destinati alle regioni del nord; questa tradizione risale addirittura ai Fenici, i primi a intessere scambi commerciali con gli abitanti dell’antica Puglia.
Il disciplinare di produzione del Moscato di Trani DOC prevede un invecchiamento minimo di 4 mesi. Per la versione Liquoroso è obbligatorio l’invecchiamento di 12 mesi e una gradazione del 18%, di cui 16 svolti, a differenza del 14,5% del Dolce. Il Moscato di Trani ha una gradazione alcolica elevata e un elevato contenuto di zuccheri residui, la cui fermentazione, nel caso del Liquoroso, viene inibita dall’aggiunta di alcol.Nel 1974 il Moscato di Trani è stato insignito della Denominazione di Origine Controllata, ma già intorno agli anni Mille era un vino conosciuto oltre che in Puglia (terra d’origine ) anche nel resto della Penisola.
La grossa notorietà di questo vino fu principalmente merito proprio, ma anche dei Veneziani ( potenti commercianti con una flotta navale imponente) che cominciarono a commerciarlo vedendoci grandi possibilità di guadagni. A quel tempo infatti ci furono accordi commerciali con il Conte di Trani che agevolarono la conoscenza di questo vino . Il Moscato di Trani è anche uno dei vini più antichi della Puglia.
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