La trama (con parole mie): nella ridente cittadina di South Park è arrivato il nuovo successo cinematografico di Terrance e Philip, Culi di fuoco, emblema della comicità tendenzialmente dissacrante e volgare tipicamente canadese.
Kenny, Cartman, Stan e Kyle sono subito in prima fila, e l'influenza del film sul loro già scurrile linguaggio è devastante.
In breve, tutta la scuola si tramuta in un gigantesco calderone di scaricatori di porto suscitando l'ira delle mamme, che in men che non si dica decidono di formare un comitato in opposizione agli usi e costumi dei loro vicini del Nord pronto a sfociare in un vero e proprio conflitto: all'Inferno, nel frattempo, gli amanti Satana e Saddam Hussein non vedono l'ora che si realizzi la profezia legata alla morte di Terrance e Philip, che significherebbe il loro ritorno sulla Terra in veste di dominatori assoluti.
A volte si incontrano dei veri e propri fenomeni di massa in grado di travolgere come colpi di fulmine senza neppure passare dal via, mentre altre, a fronte degli stessi fenomeni, ci si ritrova a provare una sorta di pacifica indifferenza che, forse ma solo forse, quasi porta a chiedersi come possa essere possibile che tutti ma proprio tutti siano impazziti per questa o quella cosa che a voi neppure tocca di striscio.Uno di questi fenomeni è senza dubbio South Park, serie a suo modo rivoluzionaria, irriverente e a tratti geniale che a partire dagli ultimi anni dello scorso millennio ha imperversato ponendosi come vera e propria alternativa all'ormai consolidatissima I Simpson: ricordo quanto, tra il liceo e l'università, l'aura quasi mitica di South Park avesse raggiunto livelli clamorosi, tanto che da qualche parte devo ancora avere un portachiavi di Kenny sfoggiato appositamente per fare colpo sulle fanciulle di turno assidue spettatrici degli episodi. In realtà, questa serie ormai divenuta di culto non mi ha mai, ma proprio mai conquistato davvero.
Proprio io, da tamarro pane e salame quale sono, ho sempre trovato l'ironia dissacrante e volutamente estrema della creatura di Trey Parker posticcia e tendenzialmente irritante, tanto da cancellare spesso e volentieri le idee davvero ottime alla base di episodi e, in questo caso, lungometraggio.
Tematiche legate al confronto Usa/Canada, l'influenza dei mezzi di comunicazione sui giovani, l'idea e l'utilizzo della guerra, la pena di morte o il geniale spunto "religioso" sfruttato grazie alla coppia Satana/Saddam, potenzialmente dirompenti sulla carta, sconfinano spesso e volentieri nel grottesco perdendo molto del loro potenziale, e lo stesso utilizzo della volgarità gratuita - che, se usata con la dovuta misura, risulta non solo acuta, ma anche irresistibilmente divertente - appare portato così all'estremo da sminuire se stesso, un pò come se, conscio di stare al volante di una vettura di formula uno, decidessi di darci dentro così tanto da fondere il motore, giusto per far vedere al pubblico che sono un tipo che va forte.
Peccato davvero, perchè il buon Parker forte ci andrebbe anche, ma, in qualche modo, pare avere la stessa capacità di controllarsi dei suoi piccoli, terribili protagonisti, dal sempre morto Kenny allo sproloquiatore Cartman passando per i più timidi Stan e Kyle.
Certo, occorre anche ammettere che alcune parti sono decisamente azzeccate nella loro totale assenza di mezze misure - la trovata del clitoride, per quanto liceale possa suonare, mi ha fatto sbellicare -, eppure il risultato pare sempre lo stesso: quella che ci si trova di fronte è una copia apparentemente sfrontata ma mai altrettanto efficace rispetto ai sempre inarrivabili - e già citati - Simpson, ancora i numeri uno in materia di satira sociale animata, non fosse altro perchè, per un detrattore - o, più semplicemente, un puritano chiuso mentalmente come quelli più ferocemente criticati dallo stesso South Park - sarà clamorosamente più facile bollare un prodotto di questo genere come il tipico cartone animato traviabambini violento e scurrile rispetto alla famiglia più gialla della tv, che riesce a toccare gli stessi dolenti tasti portandosi anche a casa il consenso di chi la osteggia.
MrFord
"I'm goin' down to South Park
gonna have myself a time.
friendly faces everywhere
humble folks without temptation."South Park Main Theme
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