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Come guest blogger il mio primo post era focalizzato sull'intervista a Virginia de Winter, che potete leggere qui. Successivamente il discorso è virato sul genere che preferisco: il Southern Gothic! Così ho deciso di parlarvene anche qui...
Orfani di Anne Rice, non temete. Come preannunciato nell’intervista precedente, Miss de Winter sta portando un po’ di sano Southern Gothic qui da noi. Già dalle prime pagine si fa riferimento alle differenze tra Altieres e Aldenor e a quanto pare lo stile di Virginia non ha perso un briciolo del suo fascino decadente.
Ma cosa sarà mai questo famigerato Southern Gothic? Wikipedia lo classifica come un sottogenere della narrativa gotica riferito esclusivamente al Sud degli Stati Uniti. La differenza sostanziale tra il gotico classico e il Southern Gothic sta nel fatto che in quest’ultimo vengono rimescolati con sapienza questioni sociali e magia. Ed è proprio quando il macabro diventa ironico che ci troviamo di fronte ad un Southern Gothic con i fiocchi!
Nello specifico, ci terrei a parlarvi dei vampiri di Charlaine Harris, esempio lampante di questo filone narrativo di grande successo. Gli eredi favoriti di Lestat de Lioncourt sono bevitori di sangue sintetico solo in apparenza! Il loro fascino secolare diventa ancora più appariscente a Bon Temps, dove la Harris manipola i vampiri a suo piacimento, costringendoli a confrontarsi con il razzismo di cui un tempo erano vittime gli afroamericani. Ed è qui che entrano in scena il bigottismo e i modi tipici della gente del Sud!
Sono le tradizioni, l’intercalare e il fanatismo religioso a dare colore alla storia e Charlaine Harris è capace di fare magie a riguardo. Non c’è capitolo in cui Sookie non rivendichi le sue origini o non se ne esca con esclamazioni del tipo «Gesù Cristo, Pastore di Giudea!» ogni qualvolta ne abbia occasione.
E se non bastasse, la Harris ci ha sapientemente infilato Guest star “made in Sud” come Il Re del Rock (nelle vesti di un vampiro ritardato che si fa chiamare semplicemente “Bubba”) e la Voodoo Queen Marie Laveau. Niente male, vero? Per chi non ha ancora letto The Southern Vampire Mysteries o si è limitato semplicemente a guardarne la trasposizione televisiva, vi consiglio vivamente una lettura adeguata se non volete lasciarvi sfuggire dalle mani il Southern Gothic per eccellenza. La Delos ha portato la Harris in Italia, ma vi ricordo che Fazi pubblica i tascabili della saga. Nel caso foste interessati… welcome to the South, baby!
Sebbene il Southern Gothic sia limitato ad un certa area geografica, questo non ha impedito la contaminazione di altri generi. Uno tra questi lo Young Adult, di cui le Caster Chronicles sono il portabandiera.
Sto parlando della serie di fortunatissimi romanzi scritti a quattro mani da Kami Garcia e Margaret Stohl che hanno aperto le danze con Beautiful Creatures, dove Ethan Wate e Lena Duchannes danno un scossone alla monotona cittadina di Gatlin, in South Carolina. È da qualche tempo che le due autrici si sono date al tweeting selvaggio rendendoci noto l’arrivo di un film che la Warner Brothers porterà sul grande schermo il 13 febbraio 2013. Si da il caso che la sottoscritta non si sia persa nemmeno un hashtag legato all’evento e ripercorrere i passaggi che porteranno Beautiful Creatures nelle sale americane è diventato il mio passatempo preferito.
Se l’idea di leggere la serie vi stuzzica, non perdete questa occasione. In Beautiful Creatures ci hanno messo un po’ tutto: storie risalenti all’epoca della Guerra Civile, zie ficcanaso che prendono il tè sul portico e antiche famiglie di maghi e streghe, il tutto in un perfetto stile dark. C’è chi ha addirittura soprannominato la serie le Streghe Mayfair per adolescenti!
Ma ritornando allo Young Adult, c’è un altro titolo che merita di essere preso in considerazione. Si tratta de L’estate dei fantasmi di Saundra Mitchell, anche questo ambientato in una squallida cittadina ai bordi di Baton Rouge, in Lousiana. E da bravo Southern Gothic, anche questo libro dipinge un sottofondo macabro ad una storia ricca di misteri e colpi di scena.
Quindi che siano fantasmi, streghe o vampiri, il Southern Gothic ha conquistato anche le nuove generazioni e a quanto pare non è finita qui.
Uno dei temi ricorrenti del Southern Gothic è il Voodoo. Esatto, la magia nera.
Troviamo dei chiari riferimenti a queste pratiche in diversi libri che portano il marchio del Southern Gothic e uno sopra tutti è L’Ora delle Streghe di Anne Rice.
E come dimenticare la cugina di Sookie che andò alla ricerca della defunta Voodoo Queen Marie Laveau in Decisamente morto? E che mi dite invece della povera Nicki Styx, che in Le ragazze morte sono facili si trova suo malgrado coinvolta in sporche faccende legate al Voodoo giamaicano? Come se poter parlare con i morti non fosse già abbastanza imbarazzante!
La poveretta è perseguitata da un duppy (uno spirito maligno) e ha assolutamente bisogno dell’aiuto di una mambo (una sacerdotessa vuduista) e si ritroverà a dover combattere faccia a faccia con Baron Samedi, il traghettatore dei morti.
Una faccenda simile, ma priva di ogni ironia, la vive Caroline Ellis, infermiera di New Orleans protagonista di The Skeleton Key. Per chi non avesse ancora visto questo ottimo film horror del 2005 vi consiglio di rimediare all’istante!
Quale occasione migliore di vedere con i propri occhi un rito hoodoo in uno dei film più significativi del genere? Esatto, qui parliamo di Hoodoo, una magia popolare sudista strettamente correlata alla popolazione afroamericana, in particolare agli schiavi. Ed è qui che cogliamo il vero senso del Southern Gothic, nel portico di una vecchia casa vittoriana dove viene praticata la magia nera. Inquietante, vero?
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