Souvenir di viaggio: alle calamite preferite i biscotti

Da Lilimadeleine

Estate, tempo di viaggi, tempo di souvenir.

Terminata l’epoca delle cartoline, ormai sostituite da Instagram e Whatsapp, ci rimane almeno il piacere di gironzolare tra le bancarelle di souvenir, storcendo il naso di fronte alla piastrella col proverbio ma sotto sotto incapaci di distogliere lo sguardo dall’immensa varietà di calamite.

Salvo poi ragionare e capire che, soprattutto in tempo di crisi, ciò che di meglio c’è da infilare in valigia e portare a casa, per sé o per gli amici, è sempre mangereccio. O per lo meno etilico.

Spezie, te, biscotti, vino, caramelle, bottarga, formaggio, birra: la scelta è vasta quanto il mondo e raramente si sbaglia.

Per esempio, io ho ricevuto una scatola di latta piena di madeleine, proveniente da Cabourg, in Normandia, dove Proust andava fin da bambino alloggiando al Grand Hotel.

La adoro senza ritegno, così come adoro chi me l’ha portata.

E una sera d’estate mi sono capitati tra le mani anche questi orecchini: non proprio mangerecci, ma dolci come l’amica che li ha comprati pensando a me. Alla quale voglio bene, quasi più che ai Pan di Stelle.


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