Magazine Informazione regionale

Spaccio di droga, decisa una condanna

Creato il 04 maggio 2014 da Comunalimenfi
carabinieri-arresto_menfi

A Kraiem Marouane, di 23 anni, tunisino, è stata inflitta la pena di nove mesi di reclusione.

Teneva la droga all’interno di un borsone di indumenti. Cinquantadue grammi di hashish che i carabinieri hanno rinvenuto, nella sua casa, in via Consiglio, unitamente a un bilancino di precisione perfettamente funzionante. Adesso per Kraiem Marouane, di 23 anni, tunisino, è arrivata la condanna per detenzione al fine di spaccio di sostanze stupefacenti.

Il giudice monocratico Giuseppe Miceli lo ha condannato a 9 mesi di reclusione e 7 mila euro di multa con pena sospesa. Il processo è scaturito da una perquisizione effettuata, in quella casa, nella quale il giovane viveva assieme a un connazionale. I carabinieri che, evidentemente, sospettavano il tunisino per attività di spaccio, hanno rinvenuto mezzo panetto di hashish all’interno del borsone pieno di indumenti, che si trovava su un armadio a muro in una stanzetta. Piccoli frammenti della stessa sostanza stupefacente, per il peso complessivo di circa un grammo, si trovavano, invece, occultati in una scatolina riposta su una tavola, nella sala da pranzo, e sono stati rinvenuti dai carabinieri durante la perquisizione.

Per l’accusa non poteva esserci un uso esclusivamente personale ed almeno in gran parte la sostanza stupefacente era destinata alla cessione a terzi. La difesa del giovane nordafricano, rappresentata dall’avvocato Calogero Lanzarone, ha chiesto l’assoluzione, sostenendo che non c’era la certezza che la droga appartenesse all’imputato, visto che nella casa abitava anche un’altra persona.

Una tesi, quella dell’estraneità di Kraiem Marouane ai fatti a lui addebitati, che non è stata accolta dal giudice Miceli. Il tunisino, infatti, è stato condannato per detenzione al fine di spaccio di sostanze stupefacenti. In precedenza il giudice Cinzia Alcamo aveva disposto la revoca della misura dell’obbligo di dimora a Sciacca alla quale l’imputato era sottoposto. Adesso la sentenza nel processo di primo grado a carico del giovane tunisino.

Giuseppe Pantano, GdS 4/4/2014


Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog