I pannelli fotovoltaici di Rosetta nell’obiettivo dello strumento CIVA montato sul lander Philae. Credit: ESA/Rosetta/Philae/CIVA
Dopo Barack Obama, Miley Cyrus e Rihanna, anche per Philae è ora di: selfie! Il lander attualmente a bordo della sonda ESA Rosetta, e che a novembre tenterà l’impresa scientifica mai realizzata di atterrare sulla superficie di una cometa (la P67/Churyumov-Gerasimenko, che ha un nucleo grande appena 4 km), si è risvegliato appena un paio di settimane fa, ma è già al passo con tempi e mode.
In questo autoscatto dallo spazio, acquisito la notte del 14 aprile grazie allo strumento CIVA (Comet nucleus Infrared and Visible Analyzer), Philae ci mostra i pannelli fotovoltaici montati sul lato destro e sinistro di Rosetta e sopra i quali sono saldamente ancorati i 100 kilogrammi del lander.
La sveglia per Philae è suonata lo scorso 28 marzo. Riscaldato per alcune ore per raggiungere una temperatura minima necessaria alla riattivazione dopo gli oltre 3 anni di ibernazione, ora il lander si trova in fase di commissioning, il periodo di test in cui vengono accesi i singoli strumenti scientifici del lander e collaudati i software di bordo. Le prime osservazioni scientifiche degli strumenti del lander saranno svolte a partire da agosto 2014, durante la fase finale di avvicinamento alla cometa da parte della sonda madre Rosetta.
Rosetta è stata lanciata nel 2004, ed è già stata protagonista nel 2008 e nel 2010 dei sorvoli degli asteroidi Steins e Lutetia, grazie ai quali abbiamo acquisito immagini spettacolari di questi corpi celesti. L’epidemia dell’autoscatto è invece tutta terrestre: l’uso del termine selfie è cresciuto del 17mila per cento nell’ultimo anno secondo l’Oxford Dictionary (che monitora costantemente la diffusione sul web di oltre 150 milioni di vocaboli), speriamo che gli autoscatti del Philae godano della stessa popolarità.
Per saperne di più:
le pagine INAF-IAPS dedicate a VIRTIS e GIADA
il Blog di Rosetta dell’ESA
La scheda della missione sul sito dell’ASI
Fonte: Media INAF | Scritto da Davide Coero Borga